Lo sai quando è nata la lingua napoletana scritta?

Quando è nata la lingua napoletana scritta?. Dal primo documento in Napoletano arcaico fino ad oggi. Date e tappe dell’ortografia napoletana.

Di Enzo Carro – www.enzocarro.it

Lingua napoletana scritta

Quando è nata la lingua napoletana scritta? una domanda che ogni napoletano si è posto almeno una volta.  Il Napoletano scritto fa la sua comparsa prima dell’anno 1000 da allora ha subito tante metamorfosi fino ad arrivare alla lingua che noi tutti conosciamo e che comunemente parliamo ma la vita della lingua napoletana scritta è stata lunga e tortuosa.

Date e tappe dell’ortografia napoletana

Inizia l’epoca della ortografia napoletana  fai da te.

Spuntano ovunque poesie, canzoni, copioni teatrali, slogan pubblicitari, ecc. scritti così come si parla: con parole senza vocali, abbondanza di doppie consonanti iniziali, accenti e apostrofi lanciati a caso, ecc.

La nuova linguistica napoletana

Di pari passo all’ortografia fai da te nasce la nuova linguistica napoletana. Eminenti studiosi si interessano alla nostra lingua e ne ricercano – attingendo anche alla linguistica internazionale – la scientificità di scrittura. Il frutto dei loro studi e delle loro soluzioni è contemplato nelle diverse pubblicazioni presenti nelle librerie (o nei loro blog online). Ma, poiché ognuno propone soluzioni differenti… ognuna di queste grammatiche è quindi diversa dalle altre! Non solo! Qualcuno addirittura propone di cambiare anche la grafia “storica” con cui sono state scritte le canzoni di Bovio o il teatro di De Filippo.

Il Napoletano oggi

2017 – Eccoci quindi con tre ortografie ben diverse, quella degli autori (storica, consolidatasi nel tempo), quella dei linguisti (scientifica ma destinata ad essere sempre diversa, perché in cammino verso la precisione assoluta) e quella dei fai da te (improvvisata e senza regole). Ed ecco il perché dell’attuale babele ortografica del nostro melodioso idioma.

Nonostante tutte le buone intenzioni… purtroppo i fai da te sono la stragrande maggioranza. Come si scriverà, quindi, in futuro? C’è chi dice che con l’aiuto delle istituzioni si potrebbe fare molto, chi pensa che sia un lavoro sprecato e chi, come il sottoscritto, cerca di fare il possibile almeno per preservare l’ortografia storica, quella con cui sono state scritte centinaia di migliaia di canzoni, poesie, copioni teatrali, ecc.

Ai posteri l’ardua sentenza!

 

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