Il professor Pasquino: “5G e covid, quante bufale. Ridicolo associarlo alla pandemia”

La tecnologia 5G il covid e ed il complottismo, se ne parla durante Radio Marte con il professore Nicola Pasquino dell’Università Federico II di Napoli. 

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Il professor Pasquino, docente di misure elettriche ed elettroniche presso il dipartimento di ingegneria presso Università Federico II, fa il punto sulla questione 5G. La nuova tecnologia è finita al centro di testi complottistiche ed associata anche con la pandemia da coronavirus. Pasquino definisce “bufale” quelle che girano sui social, soprattutto quella della correlazione con la pandemia da coronavirus.

E’ stato detto che che il covid si è diffuso dove ci sono più stazioni del 5G, ma basta prendere una cartina e capire che la pandemia si è sviluppata anche in quei posti sperduti dove non c’è alcuna antenna per il 5G“. Pasquino si è anche espresso sull’insorgenza tumorale e l’irradiazione dei campi magnetici: “L’Oms dice che non c’è prova e nessun nesso causale tra esposizione alle onde elettromagnetiche ed insorgenza tumorale“.

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5G E COVID – ECCO COME FUNZIONA LA TECNOLOGIA

Il professor Pasquino dell’Università Federico II spiega cos’è il 5G tecnologia associata anche alla pandemia da covid:

Il 5G è un’evoluzione tecnologica di un sistema celluare, avevamo il Gsm, poi Umts ora abbiamo il 4G la nuova evoluzione è il 5G. Le caratteristiche elettromagnetiche di questa nuova tecnologia per certi versi è simile ai sistemi attuali, perché usa le stesse frequenze del 2G. In termini di inquinamento elettromagnetico è addirittura più cautelativo, perché avendo più antenne sul territorio, la singola antenna dovrà emettere meno onde.  Ci sono più antenne per dare maggiore segnale, ma per evitare che contrastino tra di loro bisogna abbassare la potenza. 

Secondo quanto riferito dal professor Pasquino in Italia ci sono normative molto stringerti, sicuramente le più stringenti in Europa, per quanto riguarda l’installazione la potenza irradiata dalle in singole antenne.

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