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A margine del premio Maestrelli arrivano le parole di Sarri sul rinnovo. Il tecnico del Napoli parla anche della sfida con la Juventus e rivela un retroscena su Davide Astori.
A margine della cerimonia di consegna del premio Maestrelli, Maurizio Sarri ha parlato della straordinaria stagione del Napoli e del suo futuro in azzurro.
“Non c’è mai stata aria di rassegnazione stiamo abituando e stiamo abituando i nostri tifosi e la stampa ad imprese straordinarie! Noi non dobbiamo essere prigionieri di niente, abbiamo una strada da perseguire”.
“I ragazzi stanno dando il 101% e più di questo non posso chiedere. Sono arrivato a Napoli e ho trovato una squadra che si è messa a disposizione, si farà quello che si può fare, poi se basterà o meno non lo sappiamo”.
“In teoria non dovrebbe pesare, è una squadra abituata alle pressioni, ma non tutte le stagioni sono uguali. Scontro diretto decisivo? Non si può dire, bisogna vedere come si arriverà allo scontro diretto. Anche una partita contro una squadra che gioca per la salvezza diventa difficile”.
“E’ un falso problema il contratto c’è e bisognerà capire se ci sono tutte le condizioni, questo pubblico è grande e spero di poter dare sempre il 100%, se non sarò in grado di farlo allora bisognerà fare un passo indietro, altrimenti si può continuare. Mi sento in grande debito con i tifosi e l’unico modo che ho è dare il massimo”.
“A Napoli sanno di chi stanno parlando, Reina è un portiere di grande livello ma questo conta fino ad un certo punto, Reina è un ragazzo straordinario dal punto di vista umano, i napoletani sanno che darà il 101% anche se è un giocatore in scadenza”.
“Doveva raggiungere la nazionale e penso che dopo una breve visita lo rilascino e rientrerà domani mattina a Napoli, non sembra un infortunio grandissimo ma nemmeno da due giorni”.
“Astori doveva venire da noi ma ci furono problemi legati ai diritti d’immagine. Lui mi spiegò i motivi per cui non poteva venire, mi ha dato sempre l’impressione di un ragazzo straordinario”.
“A Napoli Maradona è un idolo assoluto, sarebbe una bestemmia paragonarsi a lui”.