Victor Osimhen ha rilasciato una lunga intervista a France Football, l’attaccante del Napoli parla della carriera dell’infanzia.
È un Osimhen a cuore aperto quello che passa in rassegna la sua carriera fino ad ora, che parte dai bassifondi di Lagos in Nigeria, fino ad arrivare a Napoli. Vita e calcio giocato si fondono, perché nell’animo e nel carattere di Osimhen c’è tanto del suo passato e delle difficoltà vissute.
Osimhen intervista a France Football
“Da ragazzino pensavo solo a scappare via dalle difficoltà e dai guai. Ma sono felice di essere nato e cresciuto a Lagos, nelle difficoltà, per inseguire i miei sogni. Sono molto legato alla mia terra, ho lasciato la mia città solo per il calcio e ci torno per mostrare a tutti che si possono coltivare i propri sogni. Ora ci rido, ma non è stato facile, ho ricevuto tanti no, tante porte in faccia. Lo Charleroi mi ha fatto rinascere, dopo la prima stagione in Belgio già mi voleva un club italiano” dice Osimhen.
L’attaccante nigeriano parla anche del suo momento al Lille con Galtier: “Al primo allenamento con il Lille mi chiese quanti gol avrei fatto al debutto, gli dissi che ne avrei segnati due. Un po’ ci scherzammo su, lo stesso Fonte mi promise che se avessi fatto doppietta mi avrebbe portato al ristorante. Contro il Nantes non solo feci due gol, ma un assist me lo diede proprio Fonte. Il secondo gol arrivò al minuto 80, fu una scarica di adrenalina pazzesca. Perdevamo 1-0 e grazie a quei due gol riuscimmo a ribaltare la gara“.
Osimhen al Napoli
Osimhen non ha dubbi: “Napoli mi ha cambiato la vita, non avevo mai visto una cosa simile. La città intera vive per la squadra. Prima di arrivare ho chiesto informazioni a Mertens e Koulibaly, mi hanno detto che non avevo visto ancora nulla. I tifosi? Non mi danno nessuna preoccupazione, anche quando mi fermano per strada, vogliono solo darmi affetto. Allo stadio sono incredibili e ci aiutano. Quando sono arrivato a Napoli c’era qualcuno che non credeva in me, invece la società, i miei compagni lo hanno sempre fatto. E questo per me è fondamentale. Per esplodere avevo bisogno del posto giusto, Napoli è il mio posto“.
Fondamentale anche l’aiuto di Spalletti: “Con lui ho poca scelta, faccio gol ma devo anche essere il primo difensore, altrimenti impazzisce. Lui è un genio, se facciamo quello che ci dice lui possiamo battere qualsiasi avversario. Io non potrei essere più felice di quanto sono a Napoli. Questa città merita tutto, io sono quello che sono grazie a loro“.