Napoli tra presente e futuro: le “previsioni” e le voci di dentro. Giornalisti e personaggi rispondono..

L’onda lunga del campionato per brillare in Champions. Napoli tra presente e futuro: le “previsioni” e le voci di dentro. Giornalisti e personaggi rispondono.. 

Di Francesco Pollasto-Elio De Falco

Il campionato è finito e le notizie iniziano a susseguirsi. Abbiamo deciso di  porre tre domande sul Napoli a giornalisti, artisti, scrittori e videomaker  partenopei:

PRESENTE: Sicuramente una stagione record per il Napoli, tuttavia non è bastata per il titolo, quanto ha inciso il periodo di riassetto tattico dopo l’infortunio di Milk?

CAMPIONATO: Il campionato ci lascia un Napoli spettacolare ma anche solido (seconda squadra per tiri concessi agli avversari), qual è la reale dimensione degli azzurri? Si è ridotto il gap con la Juventus.

FUTURO:  Un mercato dove sembra serva poco, un preliminare di Champions che fa paura. Che differenze trovai tra il 2014 ed il 2017 e quale effetto potrà avere la preparazione anticipata sulla prossima stagione?

Cicca sul numero 2 per visualizzare la prima risposta

Fabrizio Piccolo giornalista sportevai.it

“Non so dire quanto abbia inciso ma posso dire che se Milik non si fosse fatto male non avremmo avuto questo Mertens e neanche questo Insigne. Può sembrare paradossale ma l’infortunio di Milik è stata la fortuna del Napoli che probabilmente avrebbe fatto parecchi punti in meno.

La reale dimensione doveva essere il secondo posto, c’è rammarico enorme per non esserci riusciti. Il gap con la Juve è rimasto lo stesso, è aumentato quello con la Roma però.

 I preliminari sono sempre un’incognita ma questa volta il Napoli si dovrebbe presentare con una rosa più forte di quella del 2014, che era l’anno dei Mondiali. La preparazione anticipata non avrà (o non dovrebbe avere, se fatta bene) nessun effetto perchè ballano solo tre giorni di differenza..”.

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Antonello Auletta giornalista di Cronache di Napoli

Nel periodo di riassetto tattico dopo l’infortunio di Milik il Napoli ha perso punti decisivi per il secondo posto. Però, da dicembre in poi, cioè da quando Mertens ha capito i movimenti per esaltare la manovra del Napoli da centravanti, il Napoli ha conquistato più punti di tutti. La metamorfosi di Mertens e le belle prestazioni contro Real Madrid e Juve tra coppe e campionato hanno consegnato un Napoli da scudetto, ma era troppo tardi.
 Il Napoli è la seconda forza del campionato italiano. L’anno prossimo deve farsi trovare pronto qualora la Juventus, magari paga del Triplete, mollasse qualcosa.

 Ci sono diverse differenze sostanziali tra la vigilia del preliminare del 2014 e quello di quest’anno. Tre anni fa De Laurentiis non diede linfa al progetto studiato con Benitez. Diede il via libera solo per pochi ritocchi e addirittura costrinse Benitez a fare a meno di Reina (non riscattato dal Liverpool), di Pandev e Dzmeaili, in odore di cessione. Inoltre il preliminare si giocò dopo i Mondiali in Brasile. Molti giocatori del Napoli si riaggregarono al gruppo nonostante avessero ancora necessità di ricaricare le batterie. Quest’anno, invece, la rosa è già completa e c’è entusiasmo. La piazza ha accettato la strada tracciata da De Laurentiis, ovvero la conferma dei migliori senza grandi investimenti, perché è l’unica praticabile secondo i parametri imposti dal presidente. Il Napoli ha ottime chance di accedere alla fase a gironi della Champions attraverso il play off estivo”.

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Francesco Molaro direttore di tuttonapoli.net e clubNapoli all News

“Credo che più di riassetto tattico dobbiamo parlare di smarrimento iniziale, poi è chiaro che si è dovuto trovare un assetto tattico nuovo con un giocatore come Mertens dalle caratteristiche diverse. i record sono bellissimi ma è chiaro che non assegnano il titolo e questo dobbiamo dirlo.

Il gap si sta riducendo, è chiaro, però dobbiamo ancora migliorare. bisogna trovare fisicità e cattiveria agonistica. Bisogna lavorare sulla fase difensiva e sulla testa di questi ragazzi.

Premessa, odio il preliminare! Secondo me è molto pericoloso farlo, non perché il Napoli non sia forte, ma per quello che comporta. Preparazione, tensione nervosa, giocatori che faranno meno vacanze, giocare il 15 agosto non sarà facile. Resta inteso che sarà un altro Napoli rispetto a quello che giocò con il Bilbao. Mercato? bisogna fare acquisti mirati e forse bisogna lavorare su qualche giocatore anche meno giovane ma di grande esperienza”.

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Raffaella Iuliano giornalista professionista

“Certamente l’infortunio di Milik ha inciso sulle scelte iniziali di Sarri, ma si deve dare atto al tecnico di aver ristabilito al meglio gli equilibri puntando con successo sull’attaccante più duttile tra gli azzurri. Alla luce di ciò che è riuscito a realizzare Mertens, potremmo dire che non tutti i mali vengono per nuocere.

Credo che la reale dimensione del Napoli, in questo campionato, sia il secondo posto. Dopo la Juventus, è la squadra più forte, considerando prestazioni e risultati. Se si riparte da qui, si può solo migliorare.

 Il prossimo mercato non può prescindere dalla conferma delle forze attuali. Bisogna credere in un progetto serio che dia la giusta serenità a Sarri e ai suoi giocatori. Sarà necessario inserire nuovi innesti di alta qualità sulle fasce, per il resto non cambierei quasi nulla.
I preliminari sono sempre un terno al lotto, spesso prescindono dal reale valore delle squadre coinvolte. Il Napoli di Bilbao era molto forte, ma fu vittima di sè stesso.
Mi auguro che Sarri riesca a mantenere la giusta concentrazione per conquistare con gli azzurri un posto in champions, certo non sarà semplice adeguare la preparazione alle nuove esigenze, ma bisogna fare di necessità virtù. In ogni caso, resto fiduciosa”.

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Rino Cesarano giornalista professionista

“E’ stato determinante. Non solo sotto il profilo tattico, anche psicologico. Lo stop di Milik ha provocato uno smarrimento nello spogliatoio. Sotto il profilo tattico, prima con Gabbiadini e poi con Mertens c’è voluto il tempo fisiiologico per trovare equilibrio ed incisività. Moralmente il gruppo è cresciuto in maniera esponenziale dopo le gare di Champions: prima a Lisbona e poi la doppia sfida con il Real Madrid.

Non è possibile quantificare la riduzione del Gap dalla Juve. Occorrono tempo e controprova che per riassumere si identifica con la continuità. Pochi mesi giocati ad ottimi livelli non bastano per poter dire di quanto si sia ridotto il gap anche perchè la Juve ad un certo punto ha rallentato. Di sicuro, i margini si sono ridotti rispetto a qualche anno fa.

C’è una differenza abissale tra i prelimari di tre anni fa ed i prossimi. All’epoca fu preso tutto sottogamba ed alcuni elementi erano reduci da impegni internazionali. Ora esiste un gruppo bene affiatato, nonchè convinto dei propri mezzi. La preparazione non inciderà più di tanto dal momento che il prossimo campionato inizierà poco dopo. Ed il Napoli dispone di tanti elementi brevilinei, per cui sarà tutto più agevolato”.

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Alberto Caccia giornalista 100×100 Napoli

“Ho un pensiero che va in controtendenza rispetto a quello della stragrande maggioranza di tifosi e addetti ai lavori, penso che a conti fatti l’infortunio di Milik sia stato paradossalmente l’arma in più di questo Napoli. I partenopei anche con Arek in gol 7 volte non stavano brillando nel gioco ad inizio stagione, tranne col Benfica (dove comunque nel 1°tempo subimmo i lusitani e ce lo siamo dimenticati) nessuna delle gare fu straordinaria in tal senso, tanto che la famosa crisi d’ottobre iniziò a Bergamo con Milik ancora regolarmente in campo. A conti fatti, ribadisco, l’esplosione di Mertens è stato un inaspettato regalo non solo dal punto di vista dei gol ma anche nel gioco, con gli avversari che hanno di nuovo dovuto resettare i numeri delle misure che avevano preso nei meccanismi del Napoli con Higuaín.

Il gap con la Juventus credo si sia ridotto, ma credo che obiettivamente quei 5 punti in classifica siano falsati dal fatto che i bianconeri negli ultimi mesi si siano concentrati giustamente sulla Champions, dopo aver accumulato l’ennesimo vantaggio abissale a marzo.
Nell’analisi della stagione non dobbiamo dimenticare però che il Napoli quest’anno in campionato non è mai stato effettivamente in lotta per il titolo, a differenza dell’anno scorso e di qualche campionato precedente. Non dobbiamo fermarci al solo dato della classifica finale della Serie A. Nelle coppe abbiamo ben figurato, magari si poteva fare il colpaccio con il Real nel peggior momento della stagione ma forse non ci abbiamo creduto abbastanza.In ogni caso credo che quest’anno gli azzurri abbiano messo le basi per lottare concretamente la prossima stagione, ma la prima prerogativa deve essere quella di rinforzare ulteriormente la rosa, non bastano solo gli importanti rinnovi.
Temo molto il preliminare, anche se quest’anno – a differenza del 2017 – hai una rosa 3 volte più forte di quella monca che fu data a Benítez, inoltre non ci sono Mondiali che ti spolperanno i calciatori. Detto questo la preparazione atletica anticipata, e ottimizzata per quelle due gare europee, è ciò che mi fa paura: sono tantissime le squadre che hanno pagato dazio, inoltre temo che possa diventare un alibi mediatico alla prima non vittoria. Speriamo che tutto ciò non avvenga”.

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Gaetano Brunetti giornalista di Area napoli

“Penso che l’infortunio di Arek Milik sia stato un pò un “Vaso di Pandora” per il Napoli, è vero, ha compromesso, in parte la stagione, visto l’inizio scoppiettante del polacco, ma ha permesso anche di scoprire nuove soluzioni, liberando Insigne e Mertens verso nuovi orizzonti, fino ad allora inediti. Come in tutte le cose ha avuto un pro e un contro, mettiamo in evidenza i pro del brutto episodio, facendo scorrere via le negatività di quel terribile sabato di ottobre.

Il gap tecnico penso si sia ridotto, il Napoli ci è riuscito soprattutto con l’amalgama che ha saputo dare Sarri a questo gruppo, come diceva un vecchio presidente, quella non si compra al mercato. Va ricordato che il gap societario resterà per sempre, basti guardare i consigli d’amministrazione delle grandi e quello del Napoli, snello, tradizionale, old style. Precisiamo, non è detto non sia un bene, come più volte sottolineato dal presidente De Laurentiis. Parlavo soprattutto di gap economico, alle spalle delle altre big italiane ci sono multinazionali molto forti, ma il Napoli può bilanciare con l’amore e l’afflato di un popolo ed una tifoseria che non ha eguali nel mondo. La dimensione del Napoli è quella attuale, ma penso che questa squadra sia pronta per il grandissimo salto”.

A me questa storia del preliminare iattura ha un po’ stancato, per la legge dei grandi numeri, un’italiana chiuderà il play off Champions qualificandosi ai gironi (l’anno prossimo si qualificheranno direttamente le prime quattro, ndr), ne sono sicuro. Già so che la maggior parte dei napoletani abbia messo mano al gesto apotropaico, ma va bene così. Questo Napoli è forte, i preparatori atletici e lo staff azzurro hanno dimostrato di essere di alto livello, basti guardare le ultime partite disputate dalla squadra di Sarri che ha chiuso il campionato con una freschezza fisica entusiasmante, quasi disarmante. Nessuna paura del preliminare, quindi, anche i calciatori hanno maggiore consapevolezza. Poi il pubblico del San Paolo merita di cantare il The Champions una volta più delle altre…”.

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Paola Rendina giornalista di Napoli Magazine

“Il Napoli ha registrato una stagione da record è vero ,Sarri ha saputo gestire l’assenza di Milik scoprendo ed adattando Mertens da falso nueve, mai scelta è stata così azzeccata. Dries è stato incredibile sostenuto da un Insigne strepitoso,che ci ha deliziato con le sue magie e la sicurezza e la velocità di Callejon ha  plasmato un attacco micidiale.

Il Napoli pratica un calcio spettacolare è vero, i numeri lo confermano. Gap con la Juve? Per me si è ridotto,ma i bianconeri sono forti, devo ammetterlo, ma qualche episodio arbitrale in campionato non è stato molto gradito dalla tifoseria,forse avrebbe qualche punto in meno.

Il mercato serve, occorre rafforzare  alcune punti deboli come la difesa. Non mi preoccupano i preliminari.La preparazione anticipata è forse un problema ma ho fiducia nello staff medico e anche grazie a loro che gli azzurri hanno affrontato una stagione impegnativa con un ottima condizione fisica. Certo almeno una settimana in più di riposo  la meritano i ragazzi”.

Prossima numero 10

Gerardo Marino SUPER SARRI BROSS

“Ha inciso moltissimo quel riassetto tattico. L’ho battezzato come OTTOBRE ROSSO. Quello é stato il vero motivo per cui non abbiam vinto il campionato.
E’ stato un campionato fantastico condito da tanti record e da partite spettacolari.Il piú bel Napoli che io abbia mai vissuto insieme al Napoli 87-88 che ironia della sorte in entrambe i casi  non hanno vinto nulla a fine anno.
Ma cmq son convintissimo …il 2017/18 sará l’anno dove la Juventus ci guarderà dal basso verso l’alto.
Sarò  io troppo convinto di questa squadra…ma il preliminare di quest’anno, conoscendo la squadra e soprattutto con la conferma di quasi tutti i migliori calciatori, non ho nessun timore. Il 2014 era una squadra senza una vera identità…questa é una garanzia!”.

Prossima numero 11

Paolo Del Genio Giornalista professionista

“I tempi per mertens in quel ruolo sono stati minimi, Ma qualche punto per strada si è perso.
La fase difensiva con albiol e koulibaly ha dato risultati da primato.
Preliminari si arriva con nessun punto di contatto rispetto al 2014″.

Prossima numero 12

GIOVANNI IBELLO  giornalista calionapoli1926.it

“Il periodo di assestamento successivo all’infortunio di Milik è stato purtroppo decisivo ai fini della stagione. E’ un fatto matematico, del resto… non opinabile. D’altra parte, la soluzione Mertens prima punta ha dell’incredibile. Dopo una prima fase di rodaggio, adesso il belga riesce a calarsi perfettamente nel ruolo di prima punta ed è indubbiamente il perfetto catalizzatore della manovra offensiva. Anche Insigne, sgravato dalla concorrenza sull’out di sinistra è di fatto rinato. Si può dire che il Napoli ha essenzialmente perso un mese, ma ha trovato la definitiva consacrazione di due giocatori dal talento smisurato. E’ questa la base da cui ripartire il prossimo anno.

La reale dimensione di questo Napoli è la lotta per il titolo.
Il gap con la Juventus si è certamente ridotto. Mentre i bianconeri “invecchiano” il Napoli può raccogliere i frutti di una gioventù   devastante. Diawara. Rog, Zielinski possono solo migliorare. Non dimentichiamoci di un certo Milik…

Il mercato serve e pure tanto (per me).  Bisogna necessariamente migliorare quelle posizioni aperte. Penso al ruolo del portiere, a un terzino destro e, almeno un esterno offensivo. Non credo che il preliminare incida sulla preparazione, può però incidere sulle strategie di mercato dal momento che i ricavi del Napoli sono vincolati dall’alea della Champions”.

Prossima numero 13

Angelo Forgione scrittore

“Tantissimo. Il Napoli ha trovato immediatamente una certa quadratura ed è partito con 14 punti in 7 partite, 4 in meno della Juventus e 1 in più della Roma. Perso il polacco, ne ha fatti 11 nelle successive 7, 4 in meno della Juve e 5 meno della Roma. È lì che si è creato il gap, con gli azzurri che hanno chiuso novembre a -8 dalla Juve e a -4 dalla Roma. Il cambio di marcia è iniziato a dicembre, e da lì il Napoli ha messo insieme 61 punti, contro i 58 della Juventus e della Roma. Il che significa che se togliessimo le 7 partite post-infortunio di Milik in cui Sarri ha lavorato su Mertens centravanti la classifica direbbe Juventus 76, Napoli 75 e Roma 71. Fate votis.

Certamente sì, e questo lo sa tanto il Napoli, che morde il freno per ripartire da dove ha lasciato, e lo sa anche la Juventus, che nella tre giorni a Napoli di aprile ha sudato le proverbiali sette camicie mettendo il torpedone davanti la sua porta. Per annullare totalmente il gap c’è bisogno di solidità difensiva. C’è uno scarto sensibile tra i 27 gol subiti dai bianconeri e i 39 incassati dal Napoli, praticamente uno a partita. Sulla difesa, il club di Agnelli ha costruito il cammino verso Cardiff. Soli 3 goal concessi alle avversarie, e 0 al Barcellona.

C’è enorme differenza tra oggi e il 2014. Allora De Laurentiis non fece mercato e Benitez non aveva le certezze che ha oggi Sarri. Sulla preparazione non mi preoccuperei più di tanto. Ormai i ritiri estivi, per le grandi squadre, non sono più occasione di lavoro atletico come lo erano una volta. Inter e Roma si sono impegnate per turnée in Cina e Stati Uniti, il Milan dovrà preparare il preliminare di Europa League e la Juventus accetterà qualche invito in giro se non dovesse vincere la Champions, e comunque avrebbe da preparare la Supercoppa UEFA”.

Prossima numero 14

Maurizio Criscitelli presidente Napoli club Bologna.

“Tantissimo, ci siamo trovati ad affrontare un problema sia tattico ma soprattutto psicologico, anche perché fino a quel momento Milik stava facendo benissimo.

Si, pienamente d’accordo, questo campionato ci lascia un Napoli spettacolare e cosa ancora più importante, un Napoli pienamente cosciente dei propri mezzi, con la convinzione che possano battere tutti. Il gap con la Juve si è ridotto ma serve ancora qualcosina ( in termini sia tecnici che di personalità) per essere competitivi al 1000×1000 con la compagine bianconera.

In effetti è difficilissimo migliorare questa squadra, ma io credo che degli esterni bassi ed un vero sostituto di Callejon servano come il pane. Il preliminare è pur sempre un incognita, anche perché negli ultimi anni non ha portato fortuna alle squadre italiane, però per quanto ci riguarda, a differenza del preliminare del 2014, abbiamo un identità di squadra che allora non avevamo, mi spiego meglio, nel 2014 dovevamo migliorare di molto la squadra e non lo facemmo, oggi abbiamo già una squadra pronta, ed altra differenza, non da poco, nel 2014 ci furono competizioni mondiali che incisero sulla preparazione della squadra, quest’anno no. Preparazione che dovrà essere gestita nei migliori dei modi,  per non correre rischi in campionato, ma con lo staff tecnico che abbiamo sotto l’attenta guida del nostro preparatore atletico, il prof. Sinatti, credo che non ci sarà nessun tipo di ripercussione, anche perché il preliminare si giocherà a cavallo della prima giornata di campionato.
Ricordando a tutti che il tricolore resta pur sempre il nostro sogno nel cuore.
ForzaNapoliSempre”.

Prossima numero 15

Giuseppe Avolio “Peppart” Artista

“Stagione formidabile,peccato avara di titoli ma quelli verranno con il tempo e credo già dalla prossima stagione..alla fine noi tifosi ci crediamo e speriamo sempre…anche dall’infortunio di milik abbiamo sperato in miracolo del maestro e così è stato…un boom di risultati eclatanti con vittorie straripanti ed esplosioni di minibomber come i tre pesi piuma che abbiamo li davanti…perché noi tifosi nel periodo negativo vediamo sempre lo spiraglio di luce…eeeechest’e’!!!

Il campionato ci lascia solide e speranzose basi per il futuro…perché noi come il mister e la squadra abbiamo un “sogno che a detta sua non si nomina…ma io so’tifoso e lo dico voglio ‘o scudetto”????…il Gap ridotto…perché hanno perso gli arbitri dal libro paga?,hihi…naturalmente si scherzo o forse no??…certo è  che con il nostro gioco gli abbiamo dato filo da torcere e magari l’anno prossimo avremo più fame di loro…e qui la domanda nasce spontanea,meglio che vincano anche la coppa con le “orecchie ” per sazietà successiva o che la perdano con incognita futura…io preferisco la seconda naturalmente (‘a famme c’è la facciamo passare noi sul campo)…’a coppa la devono perdere già sappiamo il perché! !!

Un mercato che serva poco?Dico il contrario come la maggior parte dei tifosi ed esperti,il nostro Napoli va ritoccato Con acquisti mirati in punti (difensivi soprattutto )dove ognuno di noi avrebbe un elenco preferito di calciatori (della serie fantacalcio in poi????)ma siamo anche sicuri che la società,come sta dimostrando di fare,azzecchera’ i
Le giuste pedine (sempre essendo positivi da tifosi)perfezionando un giocattolo già in fase di perfezione e scusate il gioco di parole…rispetto al 2014 oggi il preliminare non fa paura,non eravamo pronti in quella stagione soprattutto mentalmente, oggi è il contrario…siamo convinti della nostra forza e sappiamo che possiamo e dobbiamo importa, invece in quel Napoli pur essendoci ,bomber inno minato oggi,e piccoli tappi guerrieri a centrocampo,c’era anche un “Bri…vi..Tosi  difesa…che oggi non c’è per grazia di Dio…Non credo che il ritiro anticipato influirà,i campionati iniziano prima quest’anno per i mondiali e non credo al 15/20 agosto faccia differenza uno start anticipato…positività anche in questo. ..simme napulitane! !!
Chiudo dicendo…anno prossimo voglio tutto ma soprattutto voglio il “sogno”…mister t’aggie avvisate..eecheest’e’!”.

Prossima numero 16

Giovanni Scotto giornalista de il Roma

“Ha inciso molto, non a caso il Napoli ha fatto un girone di ritorno da leader e un girone d’andata a due facce. Milik è esploso subito, poi è sparito. Purtroppo Sarri non è riuscito a valorizzare Gabbiadini, si è perso tempo. A proposito di infortuni, preferirei che quando arrivano problemi così gravi si evitasse di sbandierare tempi di recupero record. Purtroppo la rottura del crociato compromette quasi definitivamente la stagione. Non è corretto illudere i tifosi confondendo la guarigione dal punto di vista medico con il ritorno in campo a grandi livelli. Però, paradossalmente dopo l’infortunio di Milik il Napoli ha ritrovato il miglior Insigne, anzi forse ha trovato il miglior Insigne di sempre. Lo spostamento al centro di Mertens gli ha dato fiducia e si è espresso al 100%. Purtroppo qualche episodio negativo e almeno una partita sbagliata hanno fatto perdere il secondo posto.

Il dato dei tanti gol subiti è relativo, perché molti sono arrivati a risultati ampiamente acquisti (molti in casa) e purtroppo una parte di essi a causa di errori del portiere. Il Napoli è cresciuto in tutto e per tutto. Non a caso ai tempi di Benitez il distacco con la Juve è arrivato anche a 24 punti (con 50 gol subiti, non certo i numeri di adesso), adesso siamo a cinque punti dietro i bianconeri. Spero che un campionato solo sia sufficiente ad annullare anche quest’ultimo gap.

Questa volta il Napoli arriverà compatto, con la stessa squadra che ha chiuso la stagione. Gioco collaudato, gruppo affiatato e devoto all’allenatore. Le premesse per superare i play off ci sono tutte, anche perché non vedo squadre più forti del Napoli. Salvo clamorose cessioni che non possiamo escludere, mi aspetto un mercato poco “entusiasmante”. Arriveranno nuove alternative, probabilmente giocatori poco conosciuti i cui nomi non emozioneranno nessuno. Poi sarà il campo a parlare e magari scopriremo nuovi talenti da apprezzare”.

Prossima numero 17

Silver Mele giornalista di Canale 8 e staziotennis.it

“E’ stato il momento che poi di fatto ha determinato l’esito del campionato. Senza Milik e con un Gabbiadini mai pienamente convinto di potersi prendere il Napoli, Sarri è stato fenomenale. Qui ha lanciato Mertens al centro del tridente e ha vinto alla grande la sua scommessa.

Il Napoli ha oggi piena consapevolezza della sua forza. L’integrazione dei giovani di valore è stata garantita gradualmente, e senza eccessi, da Sarri. Con risultati eccellenti che ne fanno presagire la definitiva esplosione. E il prossimo anno potrebbe essere quello davvero buono. Dovesse concedere qualcosa la Juventus, il Napoli saprà farsi trovare pronto.

Nessun effetto particolare. C’è un abisso tra il 2014 e questo anno. Il Napoli che va ai preliminari non è molto lontano dall’esser completo. Io spero che Reina resti il portiere almeno per un anno, quindi bisognerà capire in che modo evolveranno le dinamiche legate al ruolo degli esterni. Per il resto va assolutamente bene così”.

Prossima numero 18

Donato Martucci giornalista corriere della sera

“Hai inciso moltissimo l’infortunio di Milk. Non dimentichiamo che il giocatore si era subito calato nella realtà Napoli. In più c’è stato l’infortunio di Albiol per oltre un mese che ha fatto sricchiolare più volte la difesa.

Si è ridotto il gap con la Juventus. La squadra ha capito le reali potenzialità e ha la convizjone di poter stupire amche nella prossima stagione. Tutti vogliono restare e sarà difficile fare meglio: bisognerà inanzitutto non perdere con le piccole e il San Paolo dovrà tornare un fortino, un po’ come ha fatto la Juventus.

Nessun effetto cambia poco. Il Napli del 2014 era sicuramnete opù debole di quello attuale e quindi non sarà difficile trovare subito l’intesa a e la forma, sono fiducioso e nessuna squadra onestamente può frapporsi alla qualificazione del Napoli”.

Prossima numero 19

Adriano Pastore giornalista Goldelnapoli.it

“Non penso abbia inciso molto, se si intende in maniera negativa. Sarà che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno ma penso che abbia inciso sopratutto in maniera positiva. Insomma, il Napoli ha trovato la quadratura del cerchio che gli ha fatto chiudere in attivo il dare avere tra il primo e il secondo assetto tattico.

Il Napoli è una grande squadra, non ci sono discussioni e ha espresso il massimo delle sue potenzialità. Non penso però che sia riuscito a ridurre il gap con la Juventus semplicemente perchè anche i bianconeri sono cresciuti, e hanno alzato ancora l’asticella.

Tutto è perfettibile e i buoni calciatori servono sempre. A mio parere tra il preliminare del 2014 e quello di questa estate ci sono 3 differenze fondamentali. Non ci sono i mondiali, il preliminare e il campionato si giocheranno a distanza di meno di una settimana, quindi la preparazione rimarrà quella standard e soprattutto la rosa di questo Napoli è notevolmente più forte ed esperta di quella del maestro Rafa Benitez”.

Prossima numero 20

Giuseppe Libertino giornalista Club Napoli all news e napoli più

“Da Higuaín a Mertens, il Napoli quest’anno ha vissuto un inizio di stagione davvero ostico. ‘La partenza, l’infortunio e la consacrazione’. Forse questo caos ha deciso la storia dello scudetto azzurro, in compenso, Sarri con la mossa Mertens in attacco, ha mostrato al pubblico il suo essere un grande mister.
Il Napoli di Sarri concepito da Benitez è diventata una squadra ‘quasi europea’. Manca un pizzico di cattiveria ed un campione totale nella squadra per competere contro tutto. Il grande calcio mostrato purtroppo non ha ricevuto premi ma tanta ammirazione ed applausi.

Il gap dalla Juventus non credo si sia ridotto. La Juve è ancora superiore perché alle spalle ha una società organizzatissima ed uno stadio di proprietà. Elementi fondamentali oltre gli uomini in campo che ti portano a primeggiare.

Non é mai semplice affrontare un play-off di Champions. Preferibile la condizione della Roma che ti permette di vivere con più serenità il ritiro. Sembrano essere pericolose però solo due avversarie: CSKA e Sporting Lisbona. Il Napoli dovrà essere spietato. La stagione si concluderà ed aprirà a ferragosto. Obbligatorio superare il turno. È un Napoli maturo e pronto, in crescita esponenziale dal 2014 ad oggi. Stavolta non prevedo sorprese”.

Prossima numero 21

Luca Cirillo giornalista professionista areanapoli

“E’ stato il primo vero snodo stagionale e naturalmente era necessario un doppio tempo: uno per decidere quale direzione prendere, e un altro per studiare il miglior modo possibile per andare avanti con convinzione. Facendo un passo indietro, direi che ha inciso non poco anche il trauma psicologico dell’addio di Higuain, il mancato arrivo di un erede di pari livello, la poca serenità iniziale di Insigne ed inoltre la gestione poco lungimirante di Gabbiadini che forse andava ceduto a giugno scorso. E’ tutta una consecutio di eventi, non limiterei tutto alla sventura capitata all’attaccante polacco che, a conti fatti, ha riservato paradossalmente la sorpresa Mertens. C’è un libro, “Malattia e destino”, in cui il significato di una frattura è la risposta del corpo al non voler vedere la fine di una situazione ormai vecchia per aiutare a vedere il nuovo. Quel periodo è servito a Sarri per meditare, studiare…”

Si è ridotto sul piano mentale, sulla convinzione, sulla maturità. Per capire il momento di un viaggio, di un progetto, bisogna ricordare da dove si è partiti. Il Napoli rispetto alla Juventus è ancora indietro sul piano dell’organizzazione societaria, sulle strutture, sul settore giovanile, nel rapporto con gli altri club e con le scuole calcio soprattutto campane. Quest’ultimo punto può sembrare un’assurdità, ma è così anche se per fortuna il vento sta cambiando. Se poi vogliamo fare un semplice confronto tra le prime squadre, sic et simpliciter, direi che la Juve ha il portiere più forte di sempre, due terzini straordinari e un po’ di esperienza in più a centrocampo e in attacco. Il lavoro strepitoso di Sarri ha annebbiato un po’ la vista a tutti, in senso positivo, e questo spettacolo offerto ci fa pensare di essere più di quanto in realtà siamo. E lo stesso Sarri ha avvertito l’ambiente di non cadere nella trappola mediatica in relazione allo scudetto. La squadra è forte, è pronta, è competitiva, ma serve qualche ritocco per poter sognare su solide basi. Confermare il gruppo, eliminare i rami secchi e inserire qualche calciatore esperto e avvezzo alla vittoria. Molto dipenderà dall’esito della Champions e dalla fame che avrà la Juve. La Roma riparte da un nuovo tecnico e i soldi non basteranno alle milanesi per rilanciarsi subito. Sarà un anno importante per la storia del Napoli targato De Laurentiis”.

Le differenze sono totali, due situazioni completamente opposte. Benitez voleva andare via, fu quasi costretto a restare e la squadra si presentò ai nastri di partenza, contro l’Athletic Bilbao nei preliminari di Champions, con Rafael tra i pali in luogo di Reina, Britos terzino sinistro e Gargano in mediana accanto ad un Jorginho fuori ruolo. La squadra fu letteralmente smontata rispetto a quanto costruito l’anno precedente. In più lo stesso tecnico spagnolo si rese protagonista a mio avviso di una dichiarazione infelice (“uscire dalla Champions non sarebbe un dramma”) a prescindere dal cattivo operato del club che, dal canto suo, probabilmente non se la sentì di fare un mercato per un tecnico che viveva da separato in casa. Sarri, invece, ha stretto un patto con il club e con la squadra per dare una grande gioiai ai tifosi. La sensazione è che il prossimo anno si chiuderà  un ciclo comunque vada. La clausola voluta da Mertens lo lascia pensare, così come le parole del tecnico sul contratto. Non credo che la preparazione anticipata possa creare problemi. Europeo U21 a parte, non ci sono competizioni estive e al Napoli servirà solo un pizzico di concentrazione in più per preparare al meglio il doppio match del preliminare. I rischi ci sono, Sarri ha già alzato la guardia contro i facili trionfalismi. E ha fatto bene“.

Prossima 22

Nello Odierna Direttore Responsabile dei Servizi Sportivi di Capri Event TV

Credo che la squadra è andata oltre a prescindere da ogni situazione…ma quel periodo post infortunio ha inciso.
Il gap dal punto di vista numerico ed anche qualitativo di certo si è ridotto…ma c’è ancora da fare…
L’inizio di stagione di certo vedrà il Napoli partire con impeto…ma questo è l’anno del dunque…Forza. Napoli.

 

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