Il Messaggero: “Napoli miracolo? No, dietro programmazione e mercato giusto”

Il Messaggero ritiene che quello del Napoli non è un miracolo, perché dietro c’è programmazione e mercato giusto

Il Napoli di Aurelio De Laurentiis non è un miracolo. Il campionato di grande spessore, svolto fino ad ora, è frutto di una programmazione di anni e di scelte di mercato azzeccate. Lo scrive l’edizione odierna de Il Messaggero: “[…] Il calcio italiano se lo sono mangiati da tempo, lor signori, ora rimangono briciole. Ci vorrebbe una rivoluzione: subito serie A a 18 squadre, meglio se a 16, e minimo di 6 giocatori italiani in campo, sempre. Ma non accadrà mai: il calcio italiano è troppo prigioniero dei suoi veti incrociati per poter progredire. Ci si butta solo sull’usato insicuro. Ora i colpi di mercato sono anziani campioni a cui nessuno fa più contratti nell’Europa che conta, mentre noi li accogliamo con tutti gli onori e gli oneri (per i bilanci)”.

Il Napoli è l’unico modello proponibile in Italia

Nessuno si è davvero rafforzato, “tranne il Napoli, che sboccia come un miracolo ma ha dietro anni di intelligente programmazione, e di scelte felici sul mercato. In Italia è l’unico modello proponibile, ben più del Salisburgo. Ma qui noi critichiamo gli allenatori, alcuni dei quali mirabilissimi (Spalletti, Allegri, Mourinho e Sarri i fuoriclasse), anziché dirigenti e istituzioni che ci hanno portato fin qui, e che in fondo gattopardescamente hanno resistito ai cambiamenti, incarnandoli. Così, i migliori continueranno ad andarsene, e bisognerà industriarsi per sopravvivere: proprio come fa il Salisburgo, che però ha dietro il colosso della Red Bull e il suo stadio già ce l’ha da tempo, chissà se è un esempio congruo”.

Exit mobile version