5 cose che non sai di Ndombele, gli inizi difficili, la lite con Mourinho e le battaglie sociali del nuovo obiettivo del Napoli.
NDOMBELE – NAPOLI. Il Napoli accelera sul calciomercato, con il campionato che è cominciato c’è poco tempo da perdere. Come ha sottolineato anche Spalletti in conferenza stampa in modo sottile ma preciso, prima della fine del mercato c’è tempo, oltre a dodici punti in palio. Come a dire, sicuramente le trattative sono ancora aperte, ma intanto si gioca. L’allenatore ha fatto capire chiaramente che servono rinforzi per la squadra e Cristiano Giuntoli ed Aurelio De Laurentiis stanno lavorando per completare la rosa. Ieri Giovanni Simeone è arrivato a Castel Volturno, si avvicina anche Tanguy Ndombele che ha già dato il suo assenso al trasferimento in azzurro.
5 cose che non sapevi su Ndombele
Scopriamo insieme 5 curiosità su Tanguy Ndombele, centrocampista del Tottenham, che il Napoli vorrebbe portare alla corte di Luciano Spalletti.
- Sei anni fa la sua carriera sembrava praticamente finita: il Guingamp, infatti, aveva deciso di non offrirgli un contratto per le sue croniche difficoltà nel mantenere un peso forma e uno stile di vita adeguati a un calciatore professionista. L’Amiens, retrocesso quell’anno in terza divisione, gli diede un’altra chance.
- E’ stato l’acquisto più costoso della storia del Tottenham, che per prenderlo ha pagato 60 milioni più 10 di bonus al Lione, che lo aveva preso dall’Amiens per 8 milioni.
- Il suo modello e idolo sportivo è LeBron James, stella NBA dei Los Angeles Lakers. Corroso dalla voglia di affermarsi, Ndombele si è detto eternamente insoddisfatto.
- Dopo l’omicidio in America di George Floyd è stato tra i calciatori socialmente più attivi: tanti i messaggi e post con il messaggio Black Lives Matter, Pour la Justice e altri ancora.
- Non ha un buon rapporto con José Mourinho, manager del Tottenham. A fine giugno, secondo ESPN, c’è stata una lite in allenamento tra i due, talmente pesante che Ndombele ha fatto sapere alla società di non voler più giocare con Mourinho allenatore. Il motivo? Il poco minutaggio concesso dal tecnico all’ex Lione dalla ripresa post coronavirus.