Clamorosa maxi offerta saudita: l’Arabia pronta a scippare Orsato all’Italia

Ludovica Carlucci 2 Min Read
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Italian referee Daniele Orsato gestures during the Italian Cup (Coppa Italia) semi-final second leg football match Juventus vs AC Milan on June 12, 2020 at the Allianz stadium in Turin, the first to be played in Italy since March 9 and the lockdown aimed at curbing the spread of the COVID-19 infection, caused by the novel coronavirus. (Photo by Miguel MEDINA / AFP) (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Daniele Orsato in partenza per l’Arabia Saudita: Guadagni raddoppiati e sfide politiche nel mondo arbitrale italiano.

Il calcio italiano rischia di perdere uno dei suoi arbitri di punta, Daniele Orsato, che potrebbe presto fare le valigie per l’Arabia Saudita. A svelarci ulteriori dettagli è l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese attraverso l’edizione odierna di Tuttosport.

Secondo Calvarese, Orsato sarebbe pronto ad accettare un’offerta allettante dal calcio arabo, sia per continuare a svolgere il ruolo di arbitro che per intraprendere una carriera dirigenziale a partire dal 2024. Questa potenziale mossa, se confermata, rappresenterebbe una significativa perdita per l’Associazione Italiana Arbitri (Aia).

“Se Orsato dovesse accettare l’offerta, sarebbe una vera sconfitta per l’Aia. Auspico l’intervento della Figc o della Lega Serie A perché impedisca questo esito”, ha dichiarato Calvarese.

Il motivo principale dietro questa possibile decisione sembrerebbe essere di natura economica. Orsato avrebbe l’opportunità di raddoppiare il suo attuale compenso in Italia, rendendo l’offerta araba estremamente allettante. Tuttavia, le implicazioni di questo “trasferimento” non si limiterebbero solo agli aspetti finanziari.

Secondo Calvarese, Orsato sarebbe la scelta perfetta per assumere il ruolo di designatore o persino di presidente dell’Aia. Questo solleva importanti questioni politiche all’interno del mondo arbitrale italiano. Le dinamiche tra presidente e designatore, pur rimanendo figure centrali, sono influenzate da correnti interne che possono essere paragonate alle fazioni politiche.

“Alle spalle del presidente e del designatore, che restano comunque figure di riferimento, nell’Aia si agitano quelle che in politica si chiamerebbero ‘correnti’ e che nell’arbitraggio sono le sezioni”, ha aggiunto Calvarese.

La potenziale partenza di Orsato potrebbe quindi non solo privare la Serie A di uno dei suoi migliori arbitri, ma anche scatenare un dibattito sulle dinamiche interne dell’Aia e sulla necessità di preservare le figure chiave del calcio italiano.

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