Canta e porta la croce Mario Rui Silva Duarte, da quattro stagioni a Napoli, arrivato per fare il comprimario e ritrovatosi costantemente titolare inamovibile, causa infortuni di Ghoulam. Ieri a Dimaro un tifoso gli ha urlato in dialetto napoletano: “Marittiè è venuto il momento di andartene“. Ci vuole un bel coraggio ad urlare una cosa del genere a Mario Rui, che forse non sarà Roberto Carlos, ma nemmeno pretende di esserlo.
In squadra vorremmo avere dieci Mario Rui per impegno, dedizione, passione e maglia sudata. Uno che non si è fatto mai sconfortare dall’essere messo sempre e costantemente in discussione. Sembrava sempre sul punto di dover andare via, ma De Laurentiis ha sempre voluto puntare sul recupero di Ghoulam e così negli ultimi tre anni Mario Rui si è ritrovato sempre e costantemente titolare, in ogni competizione, senza mai mancare di professionalità ed impegno.
Sono i numeri e le statistiche a parlare per Mario Rui: 171 partite giocate, 3 mila minuti in campo solo nella stagione 2021/22, con prestazioni anche di alto profilo. È chiaro che anche lui, come tutti, ha commesso degli errori, ma ‘sputare’ in maniera emblematica, nel piatto in cui si è mangiato sembra veramente troppo in questo caso. E quindi Marittié non ti curar di loro, resta a Napoli perché sei un’importante risorsa per Spalletti e per tutta la squadra.