Mare bianco a Mergellina, individuati i responsabili. I dettagli

Mare bianco a Mergellina, individuati i responsabili. I dettagli dell’ inquinamento ambientale a Napoli. Prosegue l’azione di contrasto della GdF partenopea

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Mare bianco a Mergellina, individuati i responsabili. I dettagli dell’ inquinamento ambientale a Napoli.
Il mare del porticciolo di Mergellina a Napoli è stato invaso da una sostanza chimica che ha reso l’acqua completamente bianca e lattiginosa. Polizia municipale e Guardia di Finanza sono subito intervenuti per chiarire.

Mare bianco a Mergellina

Nella mattinata di ieri a Napoli, precisamente nel porticciolo di Mergellina, una delle zona più belle della città, si è verificato un episodio grave e preoccupante, dal momento che un ampio tratto di mare è diventato improvvisamente bianco e lattiginoso. I primi a rendersi conto della situazione sono stati gli abitanti che vivono in quella zona di Napoli e anche i proprietari delle barche ormeggiate, che subito si sono recati a controllare ciò che stava accadendo. Sul posto è arrivata la Polizia Municipale, la Guardia di finanza e gli esperti dell’Arpac con i Vigili del fuoco, che hanno ispezionando per ore l’acqua per capire che tipo di sostanza abbia potuto provocare tale disastro. Al tempo stesso è stata disposta anche una verifica dei tombini e delle fognature limitrofe, al fine di ricostruire la dinamica dei fatti e trovare i responsabili.

Inquinamento ambientale a Mergellina

Prosegue l’azione di contrasto della Guardia di Finanza per la tutela dell’ecosistema marino. Non più tardi di martedì mattina, un altro sversamento a Napoli, nel porticciolo di Mergellina, con una marea biancastra e lattiginosa ed un odore sgradevole. Nella circostanza, il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, reparto specialistico e notoriamente impegnato a tutela dell’ambiente, interveniva prontamente con una propria pattuglia, coinvolgendo anche il personale tecnico dell’Arpa Campania per accertare la natura della “marea bianca” e scongiurare eventuali pericoli per la salute pubblica.

Le indagini

Sul posto veniva avviata, inoltre, una positiva collaborazione negli accertamenti tecnici con personale della Polizia Municipale U.O. di Chiaia e Unità Operativa Ambientale, nonché con i Vigili del Fuoco. I militari, dopo un’accurata ispezione del percorso della rete pluviale, riuscivano a risalire al punto di sversamento, individuato in un pozzetto di fronte ad un palazzo di via Gramsci del capoluogo partenopeo.

Il contributo delle Videocamere

Un attento esame delle videocamere di sorveglianza della zona consentiva di osservare che nella mattinata un automezzo di espurgo delle fognature aveva effettuato un’immissione di rifiuti liquidi in un condotto pluviale sfociante direttamente in mare. Dalla successiva analisi del prodotto si poteva accertare che si trattava di sedimenti di lavorazione del marmo e si provvedeva a notiziare, quindi, le Autorità competenti.

Il legame tra i rifiuti e il danno ambientale

Da questo ulteriore grave episodio, si evince lo stretto legame esistente tra l’economia sommersa ed il danno recato all’ ambiente, nelle forme più subdole e nascoste, quali l’interramento dei rifiuti e gli sversamenti illeciti.

La Guardia di Finanza, Corpo di Polizia Economico-Finanziaria, anche attraverso le sue componenti specialiste, quali i Reparti Aeronavali, dotati di speciali tecnologie e consolidate competenze sulla normativa ambientale, è fortemente impegnata per garantire un’efficace risposta istituzionale, potendo intervenire, altresì, sugli aspetti economici che derivano dai processi industriali di lavorazione delle materie prime ed individuare casi di illecito smaltimento di quei residui di lavorazione che non avendo riscontro in contabilità hanno la necessità di essere smaltiti, peraltro, in maniera illegale.

Le parole di Borrelli

Oltre ai cittadini, anche diversi esponenti politici si sono allertati, intervenendo prontamente a denunciare l’accaduto, come il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “La sostanza riversata potrebbe aver danneggiato gravemente l’ecosistema, provocando la morte della fauna ittica e l’intossicazione degli uccelli marini. Alcuni testimoni- prosegue- ci hanno riferito di pesci senza vita risaliti a galla in seguito al contatto con la sostanza”.

I responsabili

Le indagini portate avanti dalle forze dell’ordine di Napoli nel corso della giornata di ieri sono state davvero utili, in quanto nella mattinata odierna è stato individuato e arrestato il presunto colpevole, ritenuto responsabile dello sversamento del composto chimico in mare. Si tratterebbe di un autospurgatore di 50 anni, che molto probabilmente ha sversato la materia chimica in questione all’interno di un tombino, nei pressi di viale Gramsci, a pochi passi dal porticciolo di Mergellina. Nel tombino, infatti, è stata rinvenuta una sostanza biancastra che galleggiava, molto simile a quella che ha invaso il tratto di mare circostante. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo, ieri mattina, aveva effettuato un intervento di spurgo del tombino nella stessa fascia oraria in cui l’acqua del porto ha iniziato a diventare bianca.

Ciro Esposito a Radio Marte

Il comandante della Polizia municipale di Napoli, Ciro Esposito, ha annunciato in diretta su Radio Marte che il presunto responsabile della vicenda è stato, dunque, arrestato. Inoltre ha affermato che molto probabilmente, la sostanza chimica sversata è un composto chimico per la lavorazione dei marmi. Certamente la visione dei filmati delle telecamere e analisi più specifiche della sostanza rinvenuta saranno importanti nel chiarire ancora meglio i dettagli della vicenda, al fine di avere un quadro chiaro e preciso. Ci si augura, comunque, che questo grave episodio non abbia provocato danni irreparabili all’ecosistema e alla fauna marina del famoso tratto di mare della città di Napoli.

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