lo sapevi che: I ponti rossi furono eretti nel 10 A.C. e uno spagnolo li salvo’
VIA PONTI ROSSI, UN NOME INSOSTITUIBILE PER UNA STRADA UNA VOLTA DI PERIFERIA, OGGI CENTRALE
Di Gabriella Cundari
I Ponti Rossi sono una zona di Napoli che va dal Parco di Capodimonte, fino a Piazza Grande tramite Via Ponti Rossi. Inoltre comprende anche la zona più interna che va verso Miano e Capodichino collegata con via Udalrigo Masoni.
PONTI ROSSI 1800
La zona dei Ponti Rossi è nota fin dai tempi antichi quale zona fertile e destinata all’agricoltura; il segno lasciato dai Romani è un tratto di acquedotto di epoca claudia in tufo e laterizi rossi (da cui il nome), oggi in grave stato di degrado e con problemi statici.
I resti dell’acquedotto romano e le date incise su alcuni tubi di piombo consentono una precisa datazione dell’opera, terminata al tempo dell’imperatore Augusto il 1º agosto 10 a.C. L’acquedotto fu completamente distrutto dopo la caduta dell’impero romano; solo nel Cinquecento si intraprese l’opera di ricostruzione, per volontà di don Pedro de Toledo.
Una delle prime foto della zona dei Ponti Rossi, datata 1875
Lo studioso incaricato della stesura del progetto, Antonio Lettieri, rinvenne le tracce dell’intero percorso dell’acquedotto, che si estendeva per molte miglia, dalle sorgenti dell’Acquara, presso Serino, fino alla costa del golfo di Napoli, con una potente struttura e con canalizzazioni anche sotterranee.
Alcune diramazioni conducevano l’acqua nelle zone di Nola, Pompei, Pomigliano d’Arco e Atella.
Resti dell’acquedotto Augusteo di Serino a Napoli
Il tratto principale invece serviva l’area di Casoria e San Pietro a Patierno, giungendo nella località denominata “Cantarelli” proprio dai “cantari”, che erano tubi nei quali l’acqua fluiva, diramandosi infine in diverse zone della città di Napoli.
Nel XVII secolo sulle colline venne eretto il Complesso di Santa Maria dei Monti, un monastero tutt’oggi esistente sebbene con qualche modifica strutturale avvenuta nel corso dei secoli.
Nell’Ottocento vennero costruite numerose ville rurali (essendo la zona considerata campagna) e nel Novecento la violenta espansione urbanistica della città e la speculazione edilizia sconvolsero la naturalezza dei Ponti Rossi.