Pietro Lo Monaco parla di Josè Mourinho dopo la sfida Roma-Napoli, l’ex dirigente dice: “Josè non è mai stato Special”.
Ci va già duro Lo Monaco che ai microfono di 1 Station Radio durante ‘1 Football club’ di Luca Cerchione, dice: “Mourinho vincente? In realtà non è mai stato Special One. Rapportato al suo stipendio elevato, credo che sia meno di quanto percepisce. La sua espressione in campo è pari a zero. Oggi si mette in croce Allegri, ma bisognerebbe considerare anche il portoghese che percepisce un’imbarcata di soldi…” .
Sul derby Roma-Lazio aggiunge: “Non credo che con una sconfitta la società giallorossa esonererà Mourinho, ci penserà due volte prima. Il club ha puntato sul suo carisma per ritagliarsi un posto importante in Italia e in Europa, non credo possa affermare di aver vinto soltanto co la conquistan della Conference… la Roma è un’ottima squadra, ma José non è in grado di sviluppare il risultato tecnico dei calciatori. La Lazio invece esprime un grande gioco, sta bene in campo e produce un gioco di grande qualità. Sarà una partita che potrebbe evidenziare le difficoltà dei giallorossi, sarà rilevante la componente nervosa“.
Lo Monaco, il Napoli e Spalletti
Con Lo Monaco si parla anche di Napoli: “Le squadre di Spalletti hanno sempre espresso un gran calcio, si sforza sempre di applicare un sistema calcistico fantastico. Al Napoli ha a disposizione una rosa a livello tecnico importante nella sua globalità. Sono stati valorizzati calciatori come Lobotka, Kim Kvara, Rrahmani… All’inizio tutti erano titubanti circa la linea difensiva azzurra, ma ad oggi è quasi perfetta. Il Napoli ha la capacità di esprimere il suo gioco, ha una rosa importante, tutti sono in grado di offrire il loro apporto. Ed inoltre ha alcune individualità capaci di destabilizzare qualsiasi difesa avversaria, calciatori che possono fare sempre la differenza“.
Sempre su Spalletti ed il titolo mai vinto in Italia, aggiunge: “Gli scudetti non si vincono solo per il bel gioco, ma per una serie di concomitanze. Deve preoccuparsi solo del gioco della sua squadra di imporre la propria forza, alla fine il prodotto potrebbe concretizzarsi”. Le scuola italiana di allenatori è la migliore? “È sempre stata di livello mondiale… ho visto tanti allenatori bravi, ma i migliori sono sempre stati italiani. Sforniamo tecnici esperti in qualsiasi momento, poiché esprimono un calcio fantastico. In Italia ci sono anche tanti giovani interessanti, i quali possono diventare allenatori importanti. Bisogna avere coraggio, dovrebbero giocare titolari questi calciatori interessanti. Per esempio il Napoli ha Zielinski, ma potrebbe essere dato più spazio a Gaetano, un giovane di talento… Una delle lacune più grandi è pensare che non sono mai pronti per giocare“.