La nuova vita di Mertens: esterno, prima punta, ora alle spalle di Osimhen. Ecco il piano di Gattuso

Dries Mertens a 33 anni si prepara alla nuova vita da trequartista dietro Victor Osimhen, il belga cambia di nuovo ruolo.

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Innamorato di Napoli e pronto a sposare la causa a vita. Dries Mertens nel 4-2-3-1 giocherà alle spalle di Victor Osimhen, di fatto cambiando nuovamente ruolo. Il belga è arrivato a Napoli da esterno sinistro, giocandosi un posto con Lorenzo Insigne. Alti e bassi, era l’uomo che pare non potesse giocare dal primo minuto, perché dava il meglio a partita in corso. Poi è arrivato Sarri, l’infortunio di Milik, e l’esigenza di fare il centravanti atipico. Nessun problema per Dries, che si è messo d’impegno diventando una fantastica prima punta tanto da superare il record di gol in maglia azzurra. Ora Mertens si mette di nuovo in gioco alle spalle di Osimhen. Ecco quanto scrive Il Mattino:

A 33 anni, dopo aver deciso di restare a Napoli, gli si schiude davanti una nuova vita. Ancora un’altra. È diventato prima punta obtorto collo e per spirito di appartenenza e da quel momento la sua vita è cambiata. Eppure dimostra di cavarsela egregiamente in ogni cosa che fa con la maglia azzurra. In questo assetto tattico variabile, Mertens è lì che gironzola alle spalle di Osimhen ma chissà se è veramente questa la soluzione finale. È opzione strada facendo, è l’impressione, perché almeno nei primi tempi Ringhio si affiderà al 4-3-3 che nel Napoli è come la coperta di Linus. Ma dove? A sinistra c’è Insigne, a destra Politano e là nel mezzo c’è la nuova stella nigeriana.

Gattuso sa bene che a Mertens può chiedere qualsiasi di cosa perché Dries ha la forza di chi non perde mai di vista il resto, il mondo che gli gira intorno. Ecco, Gattuso pensa che Mertens possa essere prezioso in più cose: per preservarlo nel 4-3-3 pensa a lui, per esempio, come ala destra. Non il top per lui, ma perché no? Mertens è uno e centomila e si è messo al servizio, completo, di Gattuso. Nessuno come lui. Ed è un altro giocatore rispetto a dodici mesi fa, quando doveva ingoiare un modulo che non era il suo, mentre adesso condivide ogni cosa di quello che ha in mente Gattuso. Il 4-3-3 e il piano B, il 4-2-3-1. Lui non teme questa ennesima rivoluzione del suo modo di interpretare il mestiere. Gattuso lo ha rianimato e lui non si è tirato indietro.

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