Lo sapevi che la maglia della Juve nasce dalla biancheria femminile?

LA MAGLIA DELLA JUVENTUS, LA  BIANCHERIA FEMMINILE E IL CRAVATTINO NERO.

Lo sapevi che la maglia della Juve nasce dalla biancheria femminile. In origine la divisa della Juventus era rosa e non a strisce bianconere. Tra i colori municipali e le rivalità storiche: Ecco come nascevano le maglie delle squadre di calcio. Il mistero Sassuolo.

LA MAGLIA DELLA JUVE NASCE DALLA BIANCHERIA FEMMINILE

Dici Juventus e pensi subito alle strisce bianconere. Eppure la divisa originale (1897) era ben diversa. Le prime casacche erano rosa, perché per realizzarle fu impiegato il tessuto rimasto nel magazzino del padre di uno dei fondatori della squadra, che commerciava biancheria femminile. E forse per dare un tono più “maschile” al tutto, fu aggiunto un cravattino nero. Nel 1903, per rinnovare il look, si chiese aiuto a un socio inglese del club, residente a Nottingham: questi inviò una partita di maglie della locale squadra del Notts County e da allora le due squadre hanno divise uguali.

COME NASCEVANO LE  MAGLIE DELLE SQUADRE DI CALCIO?

Quando nasceva un nuovo club, la scelta dei colori avveniva spesso in modo casuale o era legata alle origini o alla storia dei fondatori (come per Palermo, Bologna e Genoa), mentre ci furono casi (per esempio Fiorentina e lnter) in cui a guidare la scelta fu l’intenzione di distinguersi dai rivali.

Per gran parte delle squadre che oggi giocano in Serie A (e per molte delle categorie inferiori), i colori della divisa si rifanno invece a quelli municipali: è il caso del gialloblu che contraddistingue le maglie di Hellas Verona e Chievo Verona, il biancorosso del Carpi, l’azzurro dell’Empoli e il bianconero dell’Udinese.

Anche il Frosinone, inizialmente, sfoggiava i colori (rosso e blu) delle insegne comunali: le attuali maglie gialle e blu, adottate a partire dal 1932, si rifanno invece allo stemma della provincia.

IL MISTERO SASSUOLO

L’Atalanta Bergamasca (questo il nome completo della squadra) nacque dall’unione di due club: l’Atalanta (maglia a strisce bianche e nere) e la Bergamasca (bianco e azzurro): la fusione riguardò anche le maglie, dalle quali fu “cancellato” il bianco, per dare vita alla divisa a strisce nere e azzurre ancora adottata.

Nessuna notizia, infine, sul Sassuolo: sull’origine dei suoi colori (nero e verde) nemmeno i dirigenti sono in grado di fare luce.

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Fonte: Focus Storia

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