Kvaratskhelia il polsino speciale per ricordare una bambina – FOTO

Kvicha Kvaratskhelia ha indossato un polsino speciale durante Napoli-Bologna, un gesto dedicato a Marita Meparishvili

Il georgiano è stato di nuovo protagonista assoluto con il Napoli. Ridurre la sua prestazione all’assist che ha portato al gol di Osimhen sarebbe veramente una cattiveria. Il georgiano ha fatto ammattire i difensori del Bologna. Una finta dopo l’altra, sempre diversa, fino a quando è rimasto in campo ha sempre mostrato classe cristallina. Poi ha confezionato anche l’assist per Osimhen e quello bellissimo  per Zielinski, ma il tiro del polacco si è fermato sulla traversa, negandogli la gioia del gol.

Polsino Kvaratkshelia, a chi era dedicato

Ma come ha detto Giacomo Raspadori dopo Napoli-Bologna: “Kvaratskhelia è un grande uomo fuori dal campo“. Il georgiano è diventato oramai simbolo della sua Nazione. Spesso allo stadio Maradona ci sono comunità di georgiano che vengono ad assistere alla partita degli azzurri perché in campo c’è Kvaratskhelia.

Contro il Bologna, il giocatore ha dimostrato tutto il suo lato umano. Kvaratskhelia ha indossato un polsino speciale in Napoli-Bologna, con una scritta in georgiano. Il polsino era dedicato alla memoria di Marita Meparishvili, una ragazzina di 13 anni che è morta folgorata in una fontana al centro di Tbilisi lo scorso 13 ottobre. In quella fonta di Vake Park c’erano anche altri due suoi amici che sono ancora in ospedale ed hanno riportato delle ferite. Marita si trovava nella capitale georgiana per partecipare ad un torneo di tennis.
La tragedia ha sconvolto l’intero paese, tanto che anche il primo ministro della Georgia ha partecipato ai funerali della ragazzina. “Purtroppo, è successo un grande disastro. Oggi non siamo in uno stato d’animo festivo. Vorrei esprimere ancora una volta le mie condoglianze alla famiglia della ragazza deceduta, Marita, ai suoi parenti, amici e alla nostra società”, ha affermato il primo ministro Irakli Garibashvili.

Kvaratskhelia l’omaggio alla piccola Marita Meparishvili.
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