Koulibaly denuncia l’ennesimo episodio di razzismo: “Basta parlare. Ora ci vogliono i fatti”

Ludovica Carlucci 2 Min Read
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L’ex difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly, si esprime dopo gli spiacevoli episodi accaduti al portiere Mike Maignan in Udinese-Milan.

Kalidou Koulibaly, ex difensore del Napoli, ha rotto il silenzio riguardo agli episodi di razzismo verificatisi durante la partita tra Udinese e Milan, mettendo in risalto la necessità di passare dai discorsi ai fatti concreti.

Nel corso della partita, il portiere del Milan, Mike Maignan, è stato oggetto di ingiurie razziste da parte di alcuni tifosi dell’Udinese. Il giocatore ha abbandonato temporaneamente il campo in segno di protesta prima di fare ritorno alla propria posizione. Questo spiacevole episodio ha suscitato reazioni in tutto il mondo del calcio, e Koulibaly ha deciso di esprimere la sua opinione sulla questione.

Ai microfoni del quotidiano La Repubblica, Koulibaly ha dichiarato: “Sono musulmano ed è il paese in cui sono felice di far vivere la mia famiglia. I soldi che guadagno mi serviranno per finanziare la mia fondazione in Senegal e costruire un ospedale pediatrico.”

Il calciatore, noto per essere stato vittima di episodi di razzismo in passato, ha sottolineato che è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Ha affermato: “Purtroppo siamo di nuovo qui, per l’ennesima volta, a scandalizzarci per un episodio di razzismo. Non è più il tempo delle parole, però: arrivati a questo punto ci vogliono i fatti. Altrimenti negli stadi continueremo a vivere vergogne del genere.

Koulibaly ha evidenziato l’importanza di assegnare priorità a questa battaglia da parte delle massime istituzioni, sia sportive che non, e dei club di calcio. “Fino a quando le massime istituzioni (sportive e non) e i club di calcio non daranno la assoluta priorità a questa battaglia, purtroppo, sono convinto che il razzismo continuerà a entrare negli stadi”, ha aggiunto con fermezza.

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