Kalidou Koulibaly difensore del Chelsea, ha parlato in conferenza stampa dell’addio al Napoli,e di De Laurentiis.
Kalidou Koulibaly, appena arrivato dal Napoli, in conferenza stampa ha risposto alle dichiarazioni di De Laurentiis sui giocatori africani nel corso della sua prima intervista ufficiale come giocatore del Chelsea.
“La Premier mi voleva da molto tempo, ma credo in Dio, credo che il momento giusto fosse questo. Forse prima nessun club era pronto, forse il Napoli non voleva farmi partire e non sono il tipo di giocatore che litiga con il suo club per partire. Ho molto rispetto per il proprietario del Napoli, per i suoi tifosi, non mi sono mai imposto per partire. Questa volta però era la volta buona, ho passato 8 anni là, ho avuto un sacco di bei momenti, ho imparato un sacco sul calcio. Penso che ero arrivato alla fine della mia storia col Napoli, così ho detto ai miei amici che sarei venuto al Chelsea.
Perché il Chelsea? Perché è l’unico club che mi ha voluto davvero, il primo contatto c’è stato nel 2019, non è successo ma ero sempre collegato al Chelsea e questa volta le condizioni c’erano tutte. Quindi sono venuto qui e sono molto felice di aggregarmi al Chelsea, alla Premier League, mi sono subito sentito a casa“.
Kalidou Koulibaly ha poi aggiunto: “Spero di restare qui per molto tempo, voglio dare tutto per il club. Hanno molta fiducia in me, quindi voglio fare del mio meglio in campo. Voglio mostrare a tutti che hanno fatto la scelta giusta. C’è un grande club, un grande staff, grandi tifosi, grande squadra, sono come un bambino in un negozio di giocattoli. Sto scoprendo tutto e sono molto felice. All’età di 31 anni sono nel club giusto al momento giusto”.
“Le parole di De Laurentiis sui giocatori africani? Per me la cosa più importante è rispettare tutti. Quando giocavo a Napoli, rappresentavo anche il Senegal. Vero che è stata dura quando siamo andati in Coppa d’Africa, ma serve rispetto anche per le Nazionali africane. Come capitano del Senegal, penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana. Rispetto quello che pensa, se crede che la squadra possa giocare senza africani è un suo diritto. Ma sono sicuro che al Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come quello che pensa lui, non come quello che pensa la città o la società”.