L’inchiesta Prisma sulla Juventus resta alla Procura di Torino. La corte di cassazione respinge la richiesta dei legali dei bianconeri.
L’inchiesta Prisma almeno fino all’udienza preliminare resta a Torino. Lo ha deciso la Cassazione che ha emesso il proprio verdetto dichiarando inammissibile l’istanza presentata dagli avvocati della Juventus di spostare il processo a Milano, sede della Borsa.
Sarà quindi il giudice dell’udienza preliminare, che deve ancora essere fissata, ad esprimersi sulla competenza territoriale.
Il no all’istanza dei legali della società bianconera è arrivato per ragioni procedurali: con la richiesta di rinvio a giudizio per 12 persone (fra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved ed altri ex dirigenti del club bianconero) da parte della Procura di Torino del 30 novembre scorso “ne deriva che la richiesta di trasmissione degli atti ad un diverso pubblico ministero resta preclusa dal sopravvenuto radicarsi della competenza del giudice che procede innanzi a cui potrà essere sollevata la relativa eccezione”, evidenzia la Cassazione.
Una buona notizia. Si evitano perdite di tempo, una specialità della (real) casa per portare tutto in prescrizione, e la mano sul procedimento, nel caso probabile di rinvio a giudizio, resta quella di chi ha indagato e ha già le idee chiare. Ci voleva pic.twitter.com/yjs4mMYQL3
— Paolo Ziliani (@ZZiliani) December 19, 2022