Juventus, il 20 gennaio il processo, il procuratore Chinè è convinto di avere le carte giuste per ribaltare il primo verdetto.
Il 20 gennaio la Juventus affronterà il processo in Corte d’Appello Federale. Si dovrà decidere se il club bianconero dovrà affrontare o meno il processo bis sulle plusvalenze per i “numerosi, nuovi indizi gravi e idonei a modificare la decisione finale”.
Tutto dipende dalla valutazione delle nuove prove inserite nel fascicolo dalla Procura Figc. Chinè ha presentato istanza di revocazione rispetto al verdetto del precedente procedimento che aveva portato all’assluzione di società e dirigenti coinvolti.
Oltre ai bianconeri figurano anche altre otto squadre (Sampdoria, Pisa, Pescara, Empoli, Parma, Genoa, Pro Vercelli e la vecchia società del Novara) ma non c’è il Napoli che non è menzionato nelle carte dei magistrati torinesi inviate agli inquirenti federali
COSA RISCHIA LA JUVENTUS DAL PROCESSO
La procura, puntando a una condanna esemplare, contesterà alla Juventus probabilmente la violazione degli articoli del codice di giustizia sportiva 4.1 (quello delle lealtà e della correttezza), 31 (illecito amministrativo) e 14 comma 1 lettera C (“aver indotto altri a violare le norme e le disposizioni federali”).
Sommando i vari capi d’accusa, la Juve potrebbe rischiare da un’ammenda consistente fino all’esclusione dal campionato, ed è possibile che stavolta – a differenza di 8 mesi fa – nella requisitoria vengano chiesti dei punti di penalizzazione e non soltanto multe e inibizioni. Qualsiasi sanzione sarebbe afflittiva già nella stagione in corso. Regolamento alla mano, la pena massima (esclusione dal campionato) si prevede nel caso in cui le plusvalenze considerate fittizie siano servite non solo a sistemare in modo illecito i bilanci, ma a falsificarli tanto da ottenere dalla Covisoc la licenza nazionale e quindi il “via libera” all’iscrizione alla Serie A.
Sotto inchiesta non c’è solo Juve, ma tutto ruota inevitabilmente attorno agli affari bianconeri, dei quali dovranno rispondere anche le controparti Empoli, Genoa, Novara, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli e Sampdoria. Non il Chievo e nemmeno il Napoli, che era stato coinvolto nel primo filone.