Plusvalenze false per la Juve, ipotesi di reato che ha portato a finire tra gli indagati Andrea Agnelli, Pavel Nedved e l’ex Fabio Paratici. Un blitz della guardia di finanza alla Cotinassa, su mandato della procura presso il tribunale di Torino ha dato il via a perquisizioni presso i locali della Juventus Football Club Spa a Torino e Milano. Il tutto è avvenuto alla chiusura delle borse, l’ispezione è stata fatta per acquisire documenti. L’ipotesi di reato sono quello di falso in bilancio e false fatturazioni sono indagati il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici (ora al Tottenham) e altri tre dirigenti – Marco Re (dimessosi nel 2020) Giorgio Ricci e Stefano Bertola – dell’area finanziaria. In base alla legge sulla responsabilità delle società, la stessa contestazione è mossa al club.
Juve: le ipotesi di reato, plusvalenze false e falso in bilancio
Ovviamente i reati a carico degli indagati Paratici, Nedved e Agnelli della Juve sono ancora da dimostrare. Le ipotesi di reato sono quelle di plusvalenze false e falso in bilancio. Movimenti per circa 50 milioni di euro, provenienti da una gestione non trasparente di alcuni calciatori. Già la Covisoc aveva acceso i riflettori sulla Juventus con i movimenti di 62 calciatori davvero poco chiari. Nel comunicato inviato dalla procura si legge che sotto la lente di ingrandimento della Procura sono finite “diverse operazioni di trasferimento di giocatori professionisti e le prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle relative intermediazioni“.
Il caso Arthur-Pjanic
Gli indagati Agnelli, Paratici e Nedved dovranno rispondere delle accuse, ma anche la Juventus rischia a livello penale. Secondo quanto riferisce Sportmediaset tra le operazioni contesta c’è in “particolare quella relativa allo scambio Pjanic-Arthur con il Barcellona”.
Ecco il comunicato completo dalla procura di Torino
“Dal pomeriggio odierno, su ordine di questa Procura della Repubblica, militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo perquisizioni locali presso le sedi di Torino e Milano della società Juventus Football Club S.p.a. – dice il comunicato della Procura emesso poco prima delle 23 -. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, delegati alle indagini, sono stati incaricati di reperire documentazione ed altri elementi utili relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, con riferimento sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci. Allo stato, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva. Al vaglio vi sono diverse operazioni di trasferimento di giocatori professionisti e le prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle relative intermediazioni. È altresì ipotizzato a carico della società il profilo di responsabilità amministrativa da reato, previsto qualora una persona giuridica abbia tratto vantaggio dalla commissione di taluni specifici illeciti. A tutela del mercato finanziario, le perquisizioni sono state avviate successivamente alla chiusura delle contrattazioni settimanali di Borsa italiana (…). L’indagine, denominata “Prisma”, ha avuto avvio nel maggio 2021 ed è affidata ad un pool di Magistrati del Gruppo dell’Economia, composto dai Sostituti Procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal Procuratore Aggiunto Marco Gianoglio, avvalendosi anche di attività tecniche di intercettazione di comunicazioni”.