Criscitiello: “Juve? Agnelli fregato dal delirio di onnipotenza. Con Paratici l’inizio della fine”

Michele Criscitiello afferma che l’ex presidente della Juve Andrea Agnelli sia stato fregato dal delirio di onnipotenza

Michele Criscitiello, direttore dell’emittente televisiva Sportitalia, punzecchia la Juventus nel suo consueto editoriale per TuttoMercatoWeb: Sulla Juventus sono sette giorni che tutti scriviamo di tutto e diciamo di peggio. Cosa posso aggiungere? Poco o nulla. Forse, due riflessioni. Anche perché allo scandalo gridiamo da anni ma le soluzioni sono sempre state due: o siamo stati denunciati per diffamazione nei tribunali di Milano, Roma e Novara (tutte vinte, una in sospeso perché la controparte non si è presentata per anni) oppure si andava avanti credendo che il calcio fosse sopra la giustizia. E diciamolo chiaramente: è così. Altre aziende, in altri contesti, sarebbero saltate da un pezzo e le misure cautelari sarebbero già state adottate. Non parliamo di Juve ma di tutti”.

E ancora: Capitolo bilanci Juventus: da almeno due anni diciamo che il ciclo Agnelli sia finito. Andate su google e troverete conferma a ciò che scriviamo. Ha sbagliato tutto ma gli va dato atto che ha fatto risorgere la Juventus dalla pessima gestione tecnica del cugino John. Dopo, come spesso accade, è subentrato il delirio di onnipotenza e quel delirio frega tutti. Anche i migliori e i più potenti. Negli ultimi anni ha sbagliato quasi tutto. Primo errore: silurare Marotta e promuovere Paratici”.

Per Criscitiello l’inizio della fine è giunto con Paratici

“L’inizio della fine è proprio con Paratici. Grande esperto di calcio ma non di gestione finanziaria. Ha fatto solo pasticci e i risultati si sono visti. Poi i calciatori li ha anche indovinati ma gestire un club come la Juventus non può essere cosa di Paratici. Da qui la fine di tutto. In mezzo, scudetti persi, allenatori cambiati, Direttori sbagliati, politica del pallone completamente cannata in ambito europeo e gestione finanziaria oltre i limiti del consentito. Questo è quello che emerge dalla Procura della Repubblica di Torino”.

“Una cosa, però, va cambiata in questo Paese. Se una Procura si avvale di intercettazioni telefoniche per fare delle indagini, ci dovrebbe essere una legge, visto che il buon senso non lo conosciamo, che queste intercettazioni restino secretate. Messe sui giornali e in televisione è uno schifo. Serve solo per fare gossip. Poi è naturale che se la legge lo consente noi giornalisti dobbiamo farle uscire, farci titoloni e ore di programmi televisivi ma l’errore è a monte. Serve una legge che obblighi le Procure a non far uscire le carte. Bastano le sentenze. In tutti gli ambiti, non solo quello calcistico”.

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