Inneggiano al Vesuvio. I genoani difendono i Napoletani: “Nostro fratello è napoletano, vi siamo vicini……””

Inneggiano al Vesuvio. I genoani difendono i Napoletani. L’incendio che sta devastando il Vesuvio ha dato voce ai soliti idioti, immediata la risposta dei tifosi del Genoa.

di Francesco Pollasto  fonte virolettati: Areanapoli.it

L’incendio che sta devastando il Vesuvio

Napoli –Un’enorme nuvola, visibile da tutto il golfo napoletano, soverchia l’area del vulcano a causa di incendi di natura dolosa scoppiati da giorni nelle zone circostanti, soprattutto tra Torre del Greco ed Ercolano che hanno devastato moltissimi ettari del parco Nazionale del Vesuvio.

Inneggiano al Vesuvio

Ovviamente  a fare da eco alla  devastazione non potevano mancare i soliti idioti, che dai social inneggiano al Vesuvio: “Forza Vesuvio!”“Sarà la volta buona?”“Raga, sta bruciando il Vesuvio! Tutti a pregare, dai che si fa una bella pulizia”“Grande Vesuvio, bruciali tutti”. Chiaro segnale della pochezza umana che ormai ha superato i cancelli degli stadi e ha trovato terreno fertile nelle menti deboli.

 

I genoani difendono i Napoletani

A rispondere per le rime ai dementi, ci hanno pensato anche i tifosi del Genoa:Nostro fratello è napoletano, vi siamo vicini!”“Il Vesuvio vi vuole bene, non vi brucerà”“Genoa e Napoli una sola cosa, soffriamo con voi”“A giugno festeggerete lo Scudetto, il Vesuvio sarà tutto azzurro!”“E’ solo invidia, forza Napoli e Genoa!”

La dura risposta del sindaco di Napoli

“Credo che il Paese debba dichiarare lo stato di emergenza nazionale sia per quanto riguarda la siccità che per l’emergenza incendi” dice il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, parlando del dramma incendi che sta toccando il Vesuvio e altre zone del Paese come la Sicilia.

Poi  l’invito al Governo “a investire per acquistare canadair, elicotteri e non a utilizzare risorse per “salvare banche e fare spese militari”.

Secondo l’ex pm, infine, decidere di “smantellare” il Corpo forestale e farlo confluire nell’Arma dei carabinieri è stata una scelta “scellerata, un errore strategico, istituzionale e politico gravissimo”.

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