Angelo è morto. Il cane da pastore, nonostante le fiamme, era rimasto fermo davanti al muretto dove c’era il gregge che custodiva. Non era arretrato di un millimetro, fronte all’incendio maledetto che ha devastato la provincia di Oristano.
Avrebbe potuto scappare, ma ha deciso di restare fermo davanti quel muretto e proteggere le ‘sue’ pecore a Tresnuraghes, nel Montiferru.
I veterinari della clinica DueMari, dove era stato trasportato in gravi condizioni, hanno cercato in ogni modo di salvarlo. Ma purtroppo era impossibile. La notizia della sua morte l’hanno data con grazia rara: “Ora non soffre più”.
Questa foto, per me e non solo per me insostenibile, dovrebbe servirci da monito. Da stimolo a essere più buoni; più giusti; più empatici. Siamo la razza più sbagliata del pianeta. Ogni giorno provochiamo dolore e morte. E a farne le spese, anzitutto, sono gli esseri più indifesi. Quelli più eroici. Quelli più generosi.
Quelli con gli occhi puri e belli come Angelo.
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