Il tabaccaio della vergogna chieda scusa anche a Napoli

Il tabaccaio Napoletano con il furto del Gratta e Vinci ha sporcato ancora una volta l'immagine di Napoli. E la stampa del nord gongola

La vicenda del gratta e vinci rubato dal tabaccaio napoletano ha fatto il giro di tutti i tg e delle testate web. Ovviamente non sono mancate le offese a Napoli e l’utilizzo indiscriminato di tutti gli stereotipi e i luoghi comuni che da anni annebbiano le menti mediocri di molti italiani. Come sempre l‘immagine di Napoli, quando accade un fatto sotto al Vesuvio, ne esce irrimediabilmente danneggiata.

Lo scrittore e giornalista Angelo Forgione sulla pagina facebook “Movimento Vanto” invita il Tabaccaio a chiedere scusa a tutti e in particolare alla città di Napoli.

L’INUTILE DIFESA DEL TABACCAIO NAPOLETANO

“C’è poco da ridere. La storia sarebbe divertente se fosse una commedia del teatro napoletano, e ci sarebbero tutti gli ingredienti: il copione surreale, la città di ambientazione e perfino i cognomi dei protagonisti, il tabaccaio Scutellaro e l’avvocato Strazzullo.
Il prode Scutellaro, appunto, si è impossessato di un biglietto vincente del “Gratta e Vinci” da 500mila euro di una (s)fortunata vecchietta ed è fuggito verso i suoi sogni.

Lo ha depositato in banca a Latina e si è fiondato a Roma, sognando di atterrare alle Canarie per godersi la svolta. Ha controdenunciato la vecchietta e le ha proposto di dividere la vincita in cambio del ritiro della denuncia, zappandosi i piedi di brutto. E ora, con il suo valente avvocato Strazzullo, prova la carta dell’incapacità di intendere e volere. Di intendere la realtà, forse, ma di voler rubare è stato capacissimo”.

IL FURTO DEL GRATTA E VINCI COME PRETESTO PER OFFENDERE NAPOLI

Forgione aggiunge: “Ora, dal carcere, il signor Scutellaro chiede scusa alla vecchietta e alla sua stessa famiglia. Ma non chiede scusa alla città intera, alla quale ha fatto fare una pessima figura. I 500mila euro dovrebbe pagarli per risarcire l’immagine di Napoli, che di questi episodi e delle barbaradursate seguenti non ha proprio bisogno.
Certo, poteva succedere ovunque, ma è accaduto proprio dove in tanti sperano che accadano episodi in cui sguazzare, perché per certi luogocomunisti Napoli è il regno della truffa. Scutellaro è stato fermato ma la gogna a cui ha esposto la Città no, e i Napoletani ne pagano lo scotto.
A raccontare i paradossi partenopei bastava il Genio di Eduardo, che un’ottantina di anni fa pensò di mettere in scena una vicenda divertente, imperniata sul rapporto tutto partenopeo dei vivi con i morti. Qui c’è poco da riflettere sull’aldilà. Esiste solo un disonesto e non certo un Napoletano. Qui c’è veramente poco da ridere”.

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