Il metodo Conte svelato dall’ex preparatore Bertelli: “Allenamenti ad alta intensità. Vomito e gente col ghiaccio”

Paolo Bertelli, ex preparatore atletico di Antonio Conte, svela i segreti del “metodo Conte”: allenamenti ad alta intensità, resilienza e lavoro psicologico. Aneddoti e confronti con altri allenatori.

Paolo Bertelli, noto come il “mago dei muscoli”, è un preparatore atletico con una lunga e prestigiosa esperienza nel mondo del calcio. Oggi nello staff di Andrea Pirlo alla Sampdoria, Bertelli ha lavorato al fianco di grandi allenatori come Luciano Spalletti, Claudio Ranieri, Roberto Mancini e, soprattutto, Antonio Conte, con cui ha collaborato per ben 7 anni tra Juventus, Chelsea e Nazionale Italiana.

Il “metodo Conte” svelato da Paolo Bertelli, ex preparatore atletico del nuovo allenatore del Napoli

In un’intervista a Fanpage.it, Bertelli ha parlato del suo percorso nel calcio e, in particolare, del “metodo Conte”, svelando i segreti del lavoro del nuovo allenatore del Napoli.

Conte, un allenatore esigente che richiede un lavoro ad alta intensità

Secondo Bertelli, Antonio Conte è un allenatore molto esigente, soprattutto per quanto riguarda la componente atletica. Il suo approccio si basa su un aspetto psicologico fondamentale: la resilienza, ovvero la capacità di resistere alle difficoltà e reagire in partita.

“Lui è una persona determinata, sa come raggiungere gli obiettivi, ma chiaramente ha il suo carattere. È uno molto esigente che tiene alta sempre la tensione, in maniera positiva”, spiega Bertelli.

Aneddoti e curiosità: dai calciatori col ghiaccio secco agli allenamenti sotto il sole

Bertelli ricorda un aneddoto emblematico della determinazione di Conte: durante un ritiro negli Stati Uniti, nonostante il caldo e l’umidità, l’allenatore volle svolgere ugualmente gli allenamenti, con alcuni calciatori, come Matri, costretti a usare il ghiaccio secco per rinfrescarsi.

“Lui a quel punto decide di andare a correre con Angelo Alessio percorrendo 150 metri. A un certo punto tornano indietro e Conte mi dice: ‘Avevano ragione i ragazzi, oggi è veramente dura’”, racconta Bertelli.

Il lavoro mentale e atletico nel “metodo Conte”

Per Conte, il lavoro mentale va di pari passo con quello atletico. La sua metodologia è stimolante ma impegnativa, richiede massima focalizzazione e attenzione. L’obiettivo è riuscire a replicare in partita ciò che si prova durante gli allenamenti settimanali.

“Un lavoro ad alta intensità: aggressività e corsa in avanti più che indietro. Poi dipende sempre dagli uomini a disposizione, nello specifico di Conte la filosofia è quella”, spiega Bertelli.

Confronti con altri allenatori: da Spalletti a Pirlo

Nell’intervista, Bertelli ha anche parlato delle differenze tra Conte e altri allenatori con cui ha lavorato, come Luciano Spalletti e Andrea Pirlo. Pur riconoscendo che ognuno ha i suoi mezzi e metodi, Bertelli si dice convinto che Spalletti farà bene con la Nazionale italiana agli Europei, grazie al tempo a disposizione per lavorare con il gruppo.

Su Pirlo, invece, Bertelli sottolinea la sua evoluzione da calciatore ad allenatore: “Lui da calciatore era uno che si allenava sempre bene: mai una lamentela, quello che c’era da fare si faceva. Ora da allenatore ha più pensieri”.

L’intervista di Paolo Bertelli offre uno spaccato interessante sul “metodo Conte” e sul lavoro atletico nel calcio moderno. Con Antonio Conte alla guida del Napoli, i tifosi azzurri possono aspettarsi una squadra resiliente, aggressiva e preparata ad affrontare le sfide della prossima stagione.

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