... ...

La parabola drammatica di Fredy Guarin si arricchisce di nuovi, inquietanti dettagli. L’ex centrocampista dell’Inter, che ha vestito la maglia nerazzurra dal 2012 al 2016 collezionando 141 presenze e 22 gol, ha aperto il suo cuore in un’intervista a Los Informantes di Caracol Television, rivelando il suo rapporto distruttivo con l’alcol.
“Bevevo in casa, in discoteca e al ristorante. Dormivo, mi allenavo e bevevo, e così ogni giorno”, ha confessato l’ex calciatore colombiano. Una spirale negativa che ha portato il club a intervenire: “Dissero al mio agente che dovevo andare via da Milano, sentivo che non avevo limiti”.
Dopo l’addio all’Inter nel 2016, il trasferimento allo Shanghai Shenua non ha migliorato la situazione: “Portai 16 persone per mettere insieme lì il mio gruppo in Cina. Non avevo idea dei soldi, guadagnavo tanto, vivevo con i premi e questo mi dava una vita di lusso… notti, feste, yacht, aerei, ho dato via i soldi”.
Il punto più basso è arrivato durante l’esperienza al Vasco da Gama, in piena pandemia: “Andavo nelle favela per cercare il pericolo. Ho bevuto 70 birre in una notte, mi dava adrenalina vedere le armi e non misuravo il rischio passando 10 giorni completamente ubriaco”.
L’ex nerazzurro ha anche rivelato un tentativo di suicidio: “Abitavo al 17esimo piano e in quel momento mi sono staccato dalla vita, ma c’era una rete sul balcone e saltando sono tornato indietro. Nella mia mente c’era la morte, sapevo che sarei andato a morire”.
Oggi Guarin, che ha chiuso la carriera nel 2021 con i Millonarios, ha intrapreso un percorso riabilitativo, supportato dall’amico e calciatore Juan Fernando Quintero: “È uno scopo che Dio sta mettendo in noi e so che raggiungerà tanti angoli del mondo, toccherà tanti cuori e salverà vite umane”.