Il legale del Napoli svela tutta la verità sulla vicenda delle plusvalenze fittizie: “il club non è coinvolto e non corre alcun rischio”.
Il legale del Napoli, Mattia Grassani, ha dichiarato che la società partenopea non corre alcun rischio riguardo la vicenda delle plusvalenze. Durante un’intervista a La Domenica Sportiva della RAI, Grassani ha spiegato che il Napoli ha solo effettuato una movimentazione di un solo giocatore, Victor Osimhen, con il Lille e quindi le 14mila pagine trasferite dalla Procura di Torino alla Procura Federale non potevano riguardare il club partenopeo.
“Perché il processo è stato riaperto solo per la Juventus e non anche per le altre società come il Napoli? Innanzitutto il Napoli aveva solo una movimentazione di un solo giocatore, che era Osimhen con il Lille. Quindi Le 14mila pagine che sono state trasferite dalla Procura di Torino a quella federale non potevano portare ad una riga di quello che era stato deciso nei primi due gradi di giudizio in cui furono prosciolti tutti perché non c’era una norma per le plusvalenze. Mancava un criterio e la revocazione può essere ammessa solo quando ci sono nuove prove che avrebbero potuto portare la corte giudicante ad un diverso giudizio”. Grassani ha poi aggiunto: “L’operazione del Napoli non si incrociava con quelle della Juventus, e quindi nulla è cambiato tra l’assoluzione in secondo grado del Napoli e la nuova apertura della Corte d’Appello”.
Inoltre, ha aggiunto Grassani, l’operazione del Napoli non si incrociava con quella della Juventus e quindi nulla è cambiato tra l’assoluzione in secondo grado del Napoli e la nuova apertura della Corte d’Appello.
“Perché condannare solo la Juve e non gli altri club? Le plusvalenze non si possono fare da soli. Ascoltando la requisitoria di Chinè, posso dire che oltre alle intercettazioni ha pesato quanto emerso dal libro nero dell’ex ds Paratici”. “Se la Juve compravendeva i giocatori con gli altri club, le 14mila pagine si concentravano esclusivamente principalmente sul club bianconero. Chiné ha fatto ampio riferimento alle plusvalenze artificiali e questa tesi dell’accusa ha prevalso sulla difesa della Juventus”.