Gennaro Gattuso non è stato accolto nel migliore dei modi alla firma con il Valencia, il nuovo club che gli darà un’opportunità dopo che al Tottenham i tifosi lo avevano esonerato ancor prima di firmare, mentre alla Fiorentina non si è mai capito cosa fosse realmente accaduto. Ma Gattuso a Valencia è stato accusato di essere “Xenofobo, omofobo, maschilista e sessista“, insomma non proprio un avvio dei migliori. Le accuse sono state lanciate da Miguel Zorio, portavoce della “Marea valencianista”, una piattaforma “per la difesa del patrimonio storico, sportivo, economico e sociale del Valencia FC”.
A Gattuso vengono contestate frasi contro le donne, come quella pronunciata al momento dell’ingresso nel Milan di Barbara Berlusconi. Ma il nuovo tecnico del Valencia si è voluto difendere, ecco quanto scrive Gazzetta: “La mia storia parla per me. Io razzista? Io omofobo? Io xenofobo? Io machista? Ma siamo impazziti? Qui è ora di darsi una calmata. Cominciamo a spiegare: la frase sulle donne, pronunciata al momento dell’ingresso nel calcio di Barbara Berlusconi, voleva essere una difesa dell’operato di Galliani che era stato accantonato in malo modo“.
Gattuso a Valencia quando parla di razzismo tira in ballo la sua esperienza al Napoli: “Razzista? E allora perché avrei fatto acquistare, quand’ero al Napoli, Bakayoko? Mai avuto nulla contro i giocatori di colore, molti dei quali sono stati miei compagni di squadra e amici“.
Poi ha aggiunto: “Che cosa sanno di me questi signori che parlano di razzismo, questi leoni che si nascondono dietro una tastiera o dietro un nickname? Vengo da un paesino della Calabria, Corigliano Calabro. Mi sono fatto da solo, da ragazzo sono andato a giocare in Scozia, ai Rangers di Glasgow: sapete che può voler dire per un ‘terrone’ trovarsi fuori dall’Italia e dimostrare a tutti di riuscire a cavarsela? La mia carriera l’ho costruita con la fatica, l’impegno, il sudore. Nessuno mi ha regalato nulla. E non permetterò più che qualcuno, con accuse terribili, ostacoli il mio lavoro“.