Galli critica ancora Ascierto: “La sua terapia non è un toccasana per tutti”

Massimo Galli critica Paolo Ascierto, il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano torna a parlare ai Tpi.

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Da quella prima intervista a Carta Bianca su Rai Tre di acqua sotto i ponti ne è passata. La cura con il Tocilizumab messa a punto dal team di medici del Cotugno e del Pascale di Napoli sta riscuotendo successo in Italia e nel mondo. Dalla Francia al Brasile, ne riconoscono l’efficacia. Il dottor Massimo Galli critica ancora Ascierto e lo fa parlando in una intervista a Tpi. Galli spiega il perché era irritato con Ascierto: “Perché ero molto irritato con lui? Perché questa terapia non può essere spacciata come il toccasana che va bene per tutti e salva le persone. Se lo si dà in maniera indiscriminata provoca più guai che vantaggi. Ascierto aveva trattato la bellezza di due casi e già tirava conclusioni, altri medici attraverso contatti continui da vari ospedali in Lombardia e non solo, si consultavano tutte le sere condividendo le perplessità oltre che i possibili successi di questa terapia“.

Galli critica Ascierto

Durante l’Intervista il professor Galli sottolineato che di tutta la situazione a preoccuparlo era stato il fatto che “una questione che merita un approccio di grande delicatezza, sia diventata un’occasione di presentazione quasi autoreferenziale con troppe certezze sulla base di evidenze fornite da due casi“. Nella sua critica ad Ascierto, Galli fa capire che da questa situazione era venuto fuori uno scenario in cui “i parenti dei pazienti ci richiedevano questa terapia certi del successo“.

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Questo ha fatto nascere anche una contrapposizione tra Nord e Sud, come sottolineato anche da Selvaggia Lucarelli per Tpi: “L’Italia è questa. Non si può assumere una posizione di dissenso senza che si scambi per una guerra tra campanili. È un peccato perché di rado qualcuno del nord si lamenta di essere maltrattato da colleghi del sud“. Bisogna ricordare che la cura con il Tocilizumab è stata autorizzata dall’Aifa e la sperimentazione è partita da Napoli. Inoltre lo stesso Galli ha ammesso di aver sottovalutato l’epidemia in un primo momento.

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