Flop Italia, Ziliani: “Siamo nelle mani di Gravina. Ricordo quando si alzò lo stipendio da 36 mila a 240 mila euro per…”

Il giornalista Paolo Ziliani si è soffermato sull’ultima prestazione dell’Italia dopo il deludente pareggio contro la Macedonia.

L’esordio di Luciano Spalletti sulla panchina dell’Italia non è stato positivo, dopo il pareggio deludente contro la Macedonia del Nord. Questo risultato ha complicato la situazione per gli azzurri in termini di qualificazione, poiché ora devono vincere contro l’Ucraina per mantenere vive le loro speranze. Paolo Ziliani ha utilizzato Twitter come piattaforma per condividere la sua frustrazione.

Ziliani ha approfondito la sua critica, facendo riferimento a un articolo che aveva scritto precedentemente sul presidente FIGC, Gabriele Gravina. Nel suo articolo, aveva evidenziato un aumento salariale considerevole da 36 mila a 240 mila euro per il presidente, sottolineando il suo ruolo di guida del “Club Italia”, l’organismo responsabile delle squadre nazionali maggiore, Under 21 e femminile. Questo aumento salariale, secondo Ziliani, sembra incredibile e ha contribuito al caos nel calcio italiano.

Dopo Macedonia-Italia 1-1 ripropongo il mio articolo di due settimane fa sul presidente FJGC Gravina che un bel giorno si alzò lo stipendio da 36 mila a 240 mila euro per la sua opera di illuminata guida del “Club Italia”, l’organismo responsabile dell’andamento di nazionale maggiore (allo sbando), Under 21 (allo sbando) e femminile (allo sbando)”.

Disastro Italia, una Situazione da Barzelletta

Il giornalista Paolo Ziliani ha descritto la situazione attuale come “una barzelletta”, enfatizzando che tutto ciò che sta accadendo è purtroppo reale. Ziliani ha anche sottolineato che, nonostante alcuni successi importanti, come il salvataggio del marchio Juventus, il disastro nel calcio italiano sta passando in secondo piano a causa dell’incapacità di Gravina e della mancanza di azioni risolutive.

Sembra una barzelletta, invece è tutto vero. Naturalmente, essendo stato bravissimo per non dire perfetto nelle cose più importanti – come il salvataggio dello straordinario brand Juventus -, il disastro dell’intero movimento del calcio italiano dovuto anche e soprattutto alla sua inettitudine passa in cavalleria. C’era una volta l’Italia potenza mondiale del calcio. Oggi siamo nelle mani di quest’uomo e nessuno dice niente” ha concluso Ziliani.

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