Enrico Fedele contro Ancelotti. L’opinionista pone l’accento sulle colpe del tecnico del Napoli e sul turnover.
Fedele contro Ancelotti
Enrico Fedele contro Ancelotti. Sulle pagine del quotidiano il Roma, l’opinionista critica le scelte del tecnico azzurro che hanno portato al pareggio contro il Chievo Verona.
Il pari ha scosso non poco l’ambiente, la squadra di Ancelotti è passata da grandissima a mediocre nel giro di 90 minuti. Le critiche sono piovute dai maggiori media e da molti opinionisti napoletani. I più equilibrati sono stati i tifosi, al San Paolo la squdra a fine gara è stata applaudita e le sono stati intonati i soliti cori.
Il Napoli sembrava il Chievo e il Chievo, invece, il Napoli, scrive Fedele, quello che lotta per lo scudetto. Sì, proprio così, un brutto, bruttissimo Napoli che, soprattutto nel primo tempo, ha fatto poco o nulla per meritare la vittoria.
Arriva poi la critica di Fedele contro Ancelotti: Di chi la colpa? Ancelotti la dà alla squadra che è scesa in campo quasi snobbando il fanalino di coda, forse pensando all’impegno-qualificazione in Champions di mercoledì con la Stella Rossa. Io, invece, la do unicamente al buon Carletto che ha “sposato” ancora una volta quel turn over che qualsiasi statistica dimostra che non ha mai fatto del bene a una squadra di calcio.
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Il turn over è la rovina del Napoli
E ieri contro il Chievo il tecnico ha scelto giocatori come Diawara, Ounas, Malcuit che non hanno mai giocato insieme in una partita di campionato, ma ha anche inserito fuori ruolo i vari Hysaj, Zielinski e lo stesso Insigne. Insomma una immensa confusione che ha favorito un avversario che con il nuovo cambio dell’allenatore aveva tanta voglia di lottare senza mai arrendersi.
Il Napoli, invece, non aveva alcuna voglia di lottare soprattutto nel primo tempo quando anche Koulibaly sembrava avere altrove la testa.
Diciamo che gli azzurri hanno tirato fuori i denti soltanto quando hanno capito che rischiavano di non centrare il facile obiettivo della vigilia. Lo ha capito, infatti, anche Ancelotti che ha mandato in campo l’unico vero colpitore di testa che è Milik, l’unico grande lottatore che è Allan e l’unico terzino sinistro che oggi è nella rosa azzurra, che è Mario Rui. Insomma il turn over è la rovina anche del Napoli e speriamo che il mister l’abbia messo bene in testa.
Ora pensiamo alla sfida di mercoledì quando al San Paolo vedremo gli undici azzurri “titolari”, quelli che giocando nel loro ruolo sapranno certamente battere la Stella Rossa.