L’emergenza Covid colpisce gli operatori della sanità un Sos è stato lanciato dagli operatori del 118 dell’Asl Napoli 2.
Lavorare sotto organico a causa dei numerosi contagi da Covid 19 e con mezzi non adeguati, questa la condizioni che ha spinto gli operatori del 118 dell’Asl Napoli 2 a lanciare un Sos attraverso i sindacati. Cgil/fp, Cisl/fp, Uil/fpl, Fials e Nursing up denunciano: “Notizie certe confermano un elevato contagio tra gli operatori della Centrale Operativa 118, 11 infermieri (dei 22 assegnati), 3 medici e il tecnico. Considerata l’alta percentuale di contagi non si possono escluderne ulteriori al prossimo controllo“. Le sigle sindacali, come riporta il Roma, mettono in evidenza il “dato allarmante, giusto la metà degli operatori, con sole tre unità operative per turno, stanno garantendo il servizio grazie ad abnegazione e spirito di sacrificio, saltando i riposi in palese violazione della normativo sull’orario di lavoro. Ovviamente non potrà durare a lungo poiché basta una singola assenza per far crollare l’organizzazione ma soprattutto perché la mole di chiamate e di funzioni assegnate alla centrale, sottopone l’infermieri a carichi di lavoro proibitivi“.
Covid: gli operatori Asl Napoli 2 del 118 esposti anche a denunce legali
Secondo quando evidenziato dai sindacati non ci sono i rischi per la salute, ma anche quelli legali. Gli operatori del 118 a causa delle condizioni precarie in cui lavorano, sono maggiormente “esposti a rischi medico legali, le minacce di denuncia da parte dell’utenza sono all’ordine del giorno determinando ulteriore stress psicofisico ed emotivo“. Uno stress quello sugli ospedali campani e sugli operatori, che sta portando anche molti pazienti e cercare cure fuori dalla regione.
Ma non c’è solo l’Sos lanciato dagli operatori del 118 dell’Asl Napoli 2 a tenere banco, ma anche la condizione del pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio. La Uil in merito fa sapere: “La seconda ondata della pandemia ha colpito nuovamente in pieno tutto il sistema sanitario nazionale e l’ospedale di Frattamaggiore purtroppo non è stato escluso. Ad oggi parte del nosocomio frattese è dedicato ai pazienti covid positivi e visti i numeri di questa pandemia non è difficile immaginare con quanta difficoltà i sanitari stanno tirando avanti, tutto questo aggravato dai continui contagi tra operatori“.
La UIL pone l’accento anche sul pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio:
“La seconda ondata della pandemia ha colpito nuovamente in pieno rutto il Sistema Sanitario Nazionale e l’ospedale di Frattamaggiore purtroppo non è stato escluso.
Ad oggi parte del nosocomio frattese è dedicato ai pazienti covid positivi e visti i numeri di questa pandemia non è difficile immaginare con quanta difficoltà i sanitari stanno tirando avanti, tutto questo aggravato dai continui contagi tra operatori
“In questi giorni nel pronto soccorso di Frattamaggiore si è arrivati a 40 pazienti positivi portando il personale a turni di lavoro massacranti, elevate ore di straordinario per sopperire alla carenza di personale e all’ingente numero di operatori contagiati. Tutto questo comporta una situazione di grave criticità nei confronti, sia dei lavoratori che operano in condizioni a dir poco dannosa che dei pazienti stessi” accusa la Uil che chiede di recluta,
personale dedicato, percorsi idonei, linee guida e maggiore disponibilità di materiale (DPI per il personale). onde evitare il tracollo di un sistema già stremato e in bilico”. Conclude la Uil di Frattamaggiore
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