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Spunta un clamoroso retroscena su Di Bello, in merito al rigore non concesso al Bologna nella gara di serie A contro la Juventus.
Il caso del rigore non concesso al Bologna durante la partita contro la Juventus continua a far discutere. Nuovi dettagli emergono, tra cui un retroscena tra Marco Di Vaio, direttore sportivo del Bologna, e l’arbitro Di Bello.
Al termine del match, Marco Di Vaio avrebbe raggiunto Di Bello nel tunnel dello stadio per chiedere spiegazioni sulla mancata concessione del rigore. Secondo fonti presenti nel tunnel, Di Bello avrebbe risposto: “Perché non ho dato quello su Chiesa”. Quando Di Vaio ha chiesto ulteriori dettagli, l’arbitro si sarebbe irrigidito, dicendo: “Ma lei che ci fa qui? Se ne deve andare, se ne deve andare”.
L’osservatore AIA ha assegnato a Di Bello un voto di 8,60, quasi il massimo possibile, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport. Questo solleva interrogativi sul metro di giudizio utilizzato per valutare la prestazione arbitrale, soprattutto alla luce dell’errore evidente.
Le decisioni arbitrali stanno diventando un punto di grande discussione tra i tifosi e gli addetti ai lavori. Gravina e Rocchi, figure di spicco nell’ambito arbitrale, sono accusati di mancare di trasparenza e di compromettere l’integrità del gioco. Con audio del VAR che scompare e decisioni arbitrali che sembrano arbitrare, la Serie A e la nazionale italiana appaiono sempre più come una “pagliacciata” agli occhi del pubblico.
L’episodio del rigore e il voto assegnato da AIA a Di Bello sollevano seri dubbi sulla trasparenza e l’integrità del calcio italiano. Anche lo scrittore e giornalista Angelo Forgione sui propri canali social ha manifestato grande amarezza per la situazione arbitri in serie A.