Da un mandolino dimenticato nella barberia del papà nacque un genio della canzone Napoletana.

 

UN MANDOLINO FATALE

Di: Adriano Pastore

Un mandolino dimenticato nella barberia del papà fu la scintilla che accese il genio artistico del piccolo Giovanni Ermete Gaeta (Napoli 5 maggio 1884 – 24 giugno 1961), poi conosciuto con il nome d’arte di E.A Mario.

Una vena inesauribile, carica di vulcanica napoletanità. Toccò con eguale abilità tutte le sfaccettature di quel prisma luminoso che è l’arte letteraria; saggi storici, novelle, poesie, canzoni. Un pioniere che tracciò un sentiero seguito poi da Pino Daniele, Peppe Barra e Nino D’Angelo.

La radice del grande albero della canzone napoletana e italiana. Scrisse oltre 2000 brani, autentici capolavori come la Leggenda del Piave (nel 1921 fu eseguita per l’inaugurazione del monumento al milite ignoto in Roma e in quell’occasione fu invitato al Quirinale dove gli furono conferite le insegne di commendatore della Corona d’Italia), Profumi e Balocchi, Santa Lucia Luntana (nel 1954 fu scoperta una targa marmorea al Borgo Marinaro di Napoli alla presenza del Presidente della Repubblica E. De Nicola), Dduje Paravise e Tammurriata Nera.

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