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Apertura

Corriere dello Sport: “Napoli, il film del quarto scudetto: «La storia continua»”

«A g4in, again». È il titolo scelto per il film celebrativo del quarto scudetto del Napoli e racchiude il senso di ciò che è stato e di quello che verrà. Un gioco di lettere e numeri: il “4” al posto della “A” indica la quarta volta, ma anche un futuro che guarda avanti. Come sottolinea Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, lo slogan diventa manifesto di un progetto che, nelle intenzioni del club, non si ferma qui.

Il presidente Aurelio De Laurentiis lo ha ribadito con chiarezza durante la presentazione: «La storia del Calcio Napoli continua e non si ferma qui. Non stiamo celebrando la storia di un evento che poi non si ripeterà più. Auguriamoci, e facciamo gli scongiuri, che la festa continui». Un messaggio diretto, che si intreccia con i numeri di ventun anni di gestione: due scudetti in due anni solari, tre Coppe Italia e una Supercoppa italiana.

Il film, diretto da Giuseppe Marco Albano e prodotto da Filmauro, è approdato ieri nelle sale di tutta Italia. La première si è tenuta al Cinema Metropolitan di via Chiaia, alla presenza del regista, del presidente, del produttore Giuseppe De Muro, dell’autore Alex Marano e dell’attore Antonio Guerra. In serata, la proiezione è stata riservata alla squadra e a Conte. «Questo è un film che coinvolge i napoletani ma soprattutto i tifosi: potranno rivedere in che modo sono state vissute certe giornate impegnative. Fortunate o sfortunate per l’imprevedibilità del calcio», ha spiegato ancora De Laurentiis.

Come riporta ancora Mandarini sul Corriere dello Sport, il presidente ha ripercorso anche i momenti del terzo tricolore: «All’epoca del terzo scudetto, conquistato con tante giornate di anticipo, sembrava che questa vittoria programmata non arrivasse mai, mentre questa volta c’è stata suspense. Che è sempre un plus, in qualsiasi tipo di evento». E non è tutto: «Stanno già girando un nuovo film con le scene di questa stagione: parte tutto dalla firma di De Bruyne e dall’arrivo dei nuovi calciatori. Questa volta, secondo me, dovremmo andare negli spogliatoi degli altri e dall’allenatore avversario, soprattutto in Champions. Non ce lo faranno fare, probabilmente…».

Infine, uno sguardo oltre i confini partenopei: «Il calcio deve trovare una nuova strada, perché così com’è concepito in Italia e in molti paesi d’Europa è destinato a morire: non potrà sopravvivere, perché non potrà sopportare i costi attuali». Un monito che, come sottolinea il Corriere dello Sport attraverso l’analisi di Fabio Mandarini, proietta la riflessione ben oltre la celebrazione del quarto scudetto.

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redazione