Coronavirus – Plasmaterapia: arriva il protocollo Tsunami, già attivo in Campania

Contro il coronavirus sarà attivato il protocollo Tsunami con l’utilizzo della plasmaterapia, adottato su indicazione di ministero dell Salute, Aifa e Iss.

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Si parla da giorni oramai della cura con plasmaterapia che sarà lanciata con protocollo Tsunami (dall’acronimo TranSfUsion of coNvaleScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS.CoV).  Così lo studio toscano diventa capofila nel trattamento del Covid 19. Il ministero della Salute, l’Aifa e Iss, hanno deciso di proporre la sperimentazione con plasmaterapia con siero iperimmune da donatore convalescenti, su tutto il territorio nazionale. Attualmente questo tipo di sperimentazione era già stata accolta da Lazio, campania, Marche e Umbria, oltre che dalla Sanità militare.

Questa sperimentazione riceverà ora la validazione di Aifa e l’approvazione del Comitato etico e dell’Inmi Spallanzani di Roma e sarà utilizzabile da tutti i centri aderenti. L’arruolamento di pazienti guariti, che già si erano resi disponibili per donare il plasma, è cominciata lo scorso 11 aprile.

Plasmaterapia e protocollo Tsunami

Il Cotugno di Napoli è una delle strutture che applicherà questo nuovo protocollo, dimostrandosi all’avanguardia e senza alcuna chiusura nonostante proprio da Napoli sia partita la prima cura con il Tocilizumab di cui tanto si parla in Italia ma anche all’estero.

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Intanto si attende la partenza del protocollo Tsunami che con la plasmaterapia rappresentano una delle speranze più concrete in questo momento. Alessandro Santin, co-direttore della divisione oncologica di Yale Univeristy fa sapere: “Sono profondamente convinto che la terapia con il plasma convalescente sia efficace. Lo dico in base alla mia esperienza di 25 anni di studi in immunologia e immunoterapia”. Lo stesso Santin aggiunge a Il Fatto Quotidiano: “L’immunizzazione passiva si usa contro le malattie virali, da oltre cento anni”. Al momento resta ancora tanta cautela nel mondo medico, ma da più parti questa cura viene indicata come una delle più promettenti per combattere il coronavirus.

 

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