La mano di Diego guida gli azzurri verso nuovi record prima della sfida di San Siro
La statua di Diego Armando Maradona continua a vegliare sul Napoli. Il rito scaramantico di Antonio Conte nell’intervallo della sfida col Lecce svela un legame sempre più forte tra passato e presente azzurro.
Conte, Napoli e Maradona
Antonio Conte, tecnico del Napoli ha cercato l’ispirazione toccando la statua di Maradona prima di rientrare negli spogliatoi. Un gesto che ha preceduto la quarta vittoria consecutiva, un traguardo che mancava dalla stagione dello scudetto. Lo stadio Maradona è tornato ad essere un fortino: cinque successi su cinque partite casalinghe.
I numeri della svolta Conte
La squadra partenopea sta riscrivendo i record difensivi: sei clean sheet in nove gare ufficiali, cinque nelle ultime sei. Contro il Lecce i numeri raccontano un dominio totale: 65% di possesso palla, ventiquattro conclusioni verso la porta e sedici calci d’angolo. Alex Meret continua a blindare la porta azzurra.
La tattica vincente
Il sistema di gioco di Conte sta evolvendo: McTominay si è abbassato accanto ad Anguissa, mentre il tandem Raspadori-Lukaku ha dato nuove soluzioni offensive. Una metamorfosi tattica che dimostra la capacità del tecnico di leggere le partite.
La sfida di San Siro
Il Napoli di Conte si prepara ora al tour de force: Milan, Atalanta, Inter, Roma, Torino e Lazio. Si parte da San Siro, dove i rossoneri dovranno fare a meno di Theo e Reijnders. Il dato che fa sognare i tifosi: il Milan ha otto punti in meno del Napoli, dopo aver chiuso la scorsa stagione a +22.
Il rito scaramantico di Conte con la statua di Maradona potrebbe diventare un nuovo simbolo di questa stagione. Nel frattempo, i numeri e le prestazioni confermano che la mano del Pibe continua a guidare gli azzurri verso nuovi traguardi.