Commissioni procuratori, quanto hanno speso i club di Serie A nel 2022? Juve in testa con 51 milioni, il Napoli 10

I dati relativi all’ultimo Report pubblicato dalla Fifa lo scorso gennaio

Solo la Premier League supera la Serie A in spese per i procuratori nel 2022, secondo la Figc.

Nel mondo del calcio, i procuratori hanno guadagnato un ruolo di grande rilevanza e i trasferimenti dei giocatori sono diventati occasioni di notevoli spese. Secondo l’ultimo report della Fifa pubblicato a gennaio, che prende in considerazione i trasferimenti internazionali conclusi nel 2022 (un totale di 20.209), la Juventus e il Napoli si sono distinti in Italia per i pagamenti effettuati ai procuratori.

La Juventus ha speso un totale di 51 milioni di euro per procure e intermediazioni, confermandosi come il club italiano che ha pagato di più. Non molto distante il Napoli che ha versato 10 milioni di euro per gli stessi servizi. Oltre a questi due club, anche Roma e Inter hanno superato la soglia dei 20 milioni di euro.

La Serie A si posiziona al di sotto della Premier League in termini di spese per i procuratori. I club inglesi hanno erogato agli agenti una cifra totale di 181,3 milioni di euro, molto al di sopra dei 79 milioni di euro spesi dai club italiani.

Il report della Fifa, tuttavia, rappresenta solo una parte del quadro completo, in quanto non tiene conto delle commissioni relative ai trasferimenti interni, ossia quelli effettuati all’interno della stessa federazione. Considerando anche questi trasferimenti e gli arretrati pagati da alcune società, i club italiani hanno sborsato complessivamente circa 205 milioni di euro ai procuratori nel corso del 2022. Questa cifra appare enorme se si considera che il calcio italiano genera poco più di un terzo dei ricavi della Premier League, e si colloca anche al di sotto della Liga spagnola e della Bundesliga tedesca in termini di fatturato.

Oltre alla Juventus e al Napoli, altri club italiani hanno speso cifre considerevoli per gli agenti nel 2022. Roma e Inter hanno superato i 20 milioni di euro, mentre Fiorentina, Milan, Udinese e Napoli hanno superato i 10 milioni di euro. È importante sottolineare come la presenza dei petrodollari arabi nel calcio crei un divario competitivo insormontabile sia per gli stipendi offerti ai calciatori che per le commissioni dovute agli intermediari.

 

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