Giuntoli: “L’acquisto più complicato della mia carriera? Osimhen. Ci ho messo quattro mesi per portarlo a Napoli”

L’ex dirigente del Napoli Cristiano Giuntoli si è soffermato sulla cessione di Osimhen al Galatasaray e altri temi.

Cristiano Giuntoli, ex direttore sportivo del Napoli e attuale dirigente della Juventus, ha rilasciato dichiarazioni significative affrontando diversi temi, tra cui il trasferimento di Victor Osimhen. In un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, Giuntoli ha condiviso i retroscena dell’acquisto del nigeriano e ha parlato della sua esperienza nella nuova avventura bianconera.

L’Acquisto di Osimhen: un’impresa complessa

Giuntoli ha rievocato i difficili mesi che ha dovuto affrontare per portare Osimhen a Napoli: “Ci ho messo quattro mesi per acquistarlo. È stato uno dei trasferimenti più complicati della mia carriera.” Questa affermazione sottolinea la determinazione e l’impegno del dirigente nel voler rinforzare l’allora squadra azzurra guidata da Luciano Spalletti con un giocatore di indiscusso talento.

Riguardo alla recente cessione di Osimhen al Galatasaray, Giuntoli ha affermato: “Andava forse venduto prima.” Pur riconoscendo l’abilità imprenditoriale di Aurelio De Laurentiis, il dirigente ha espresso una certa nostalgia, evidenziando il legame personale e professionale con il presidente del Napoli: “Aurelio (De Laurentiis, ndr) è un imprenditore intelligente e astuto. Gli devo tanto, gli voglio bene”.

Pressione e Responsabilità alla Juventus

Parlando della sua nuova posizione alla Juventus, Giuntoli ha sottolineato la maggiore pressione che avverte rispetto al suo passato al Napoli. “Qui alla Juventus ce ne sono di più. Ma più che di pressione parlerei di senso di responsabilità. Questo è quello che ho avvertito appena arrivato. La consapevolezza di essere in un club che ha fatto la storia, e di avere sulle spalle il peso di una mission importante. Non amo far trasparire le mie emozioni, anche la pressione è qualcosa che sento dentro, fuori prevale la lucidità, la serenità del manager che deve sempre prendere decisioni di testa e mai di pancia. questo il pregio che mi riconosco: la serenità in qualsiasi situazione”.

Exit mobile version