La morte di Davide Astori, difensore e capitano della Fiorentina scomparso domenica all’età di 31 anni ha sconvolto tutti. Al corrsera arrivano le parole di Antonio Cassano su Astori: l’amicizia e quella malattia per la quale gli hanno inserito un ombrellino…
CASSANO SU ASTORI
“Davide Astori è una persona a modo, sempre gentile, incapace di dire una parola fuori posto, uno che sa stare al mondo. Sono sconvolto, anzi sono oltre, non saprei neanche io dire come mi sento in questi giorni. Non voglio sembrare retorico, anche perché non lo sono mai stato. Sono molto triste, perché Davide era un amico che avevo incontrato tante volte in Nazionale. Un amico di 31 anni, nessuno dovrebbe morire a quell’età. E poi mi sento anche strano, certo: tutti sanno quello che mi è accaduto nel novembre 2011, quando giocavo con il Milan. Ora, però, sto bene, benissimo. Il mio è stato un problema completamente diverso, comune al 30% degli italiani”.
MI HANNO INSERITO UN OMBRELLINO CARDIACO
“Mi hanno inserito un ‘ombrellino’ cardiaco e hanno risolto il problema. Ma la gente, ovviamente, ricorda quello che mi accadde. Probabilmente è anche per questo che mi ferma per strada e mi chiede ‘lo conoscevi?’. Era già successo con la morte del povero Morosini. Succedeva quest’estate per i problemi al cuore di Schick.
So che mi fanno questa domanda per dimostrarmi il loro affetto ed è anche per questo che rispondo a tutti. Però quella domanda mi fa male, perché conoscevo quei ragazzi, la loro passione. E poi sì, mi fa male perché mi ricorda quei momenti. Difficili per me e soprattutto per chi mi vuole bene, per la mia famiglia. Ripeto, non si può morire a 31 anni. Però, purtroppo, è successo e può succedere. Anche se i controlli si fanno e sono attenti, certe cose non si possono individuare, me lo hanno spiegato con attenzione quando è capitato a me. Per me i controlli sono sempre attenti. A 35 anni un po’ d’esperienza ce l’ho”.
RETROSCENA – Cassano boccia Sarri in diretta nazionale