Pareggio beffardo quello tra Napoli e Salernitana secondo alcuni da attribuire al cambio tattico Mathias Olivera-Juan Jesus.
Il cambio tattico di Luciano Spalletti durante la partita Napoli-Salernitana ha avuto un impatto significativo sulla difesa del Napoli. Nonostante una forte prestazione offensiva, il Napoli non è riuscito a vincere la partita e a festeggiare la vittoria dello scudetto matematico con sei giornate d’anticipo. Il gol decisivo della Salernitana, segnato da Dia nella parte finale del gioco, è stato attribuito ad uno ‘sconvolgimento’ dovuto proprio alla sostituzione di Mathias Olivera e all’entrata in campo di Juan Jesus all’82’.
CAMBIO OLIVERA-JUAN JESUS, DIFESA AZZURRA ‘ALTERATA’.
A soffermarsi sul cambio tattico di Spalletti è stato anche il giornalista Gigi Garanzini su La Stampa sottolineando come questo cambiamento Olivera-Juan Jesus abbia alterato gli equilibri difensivi della squadra, rendendo più vulnerabile la difesa del Napoli.
“Come non detto, se ne riparla a metà settimana. La festa appena incominciata, cantava Sergio Endrigo, è finita da lì a poco quando il salernitano Dia ha segnato il gol più bello di giornata: con la non straordinaria partecipazione di una difesa che aveva mal assorbito il cambio di Olivera – sino a lì l’uomo scudetto – con Juan Jesus”.
Secondo Garanzini il Napoli non è più la squadra imbattibile di un tempo, nonostante abbia giocato la sua migliore ripresa degli ultimi tempi. Infatti, come sottolineato proprio da Garanzini, è stato necessario il 23° calcio piazzato vincente della stagione per sbloccare la partita. Questo dimostra il gran lavoro di Spalletti, ma anche la mancanza di precisione di alcuni giocatori come Kvaratskhelia.
“A conferma che il Napoli non è più quello, pur avendo giocato la miglior ripresa di questi ultimi tempi. C’era voluto il 23° calcio piazzato vincente di stagione per sbloccare la partita. Segno che il gran lavoro di Spalletti continua a dare i suoi frutti: ma Kvara, per dirne uno, pur continuando a strappare come sa ha smarrito l’attimo fuggente della rifinitura e della conclusione che non dà scampo”