L’ex arciere del Napoli, Emanuele Calaiò, esprime le sue perplessità sulla direzione di Garcia e analizza le scelte tattiche contro l’Union Berlino.
Emanuele Calaiò, ex giocatore del Napoli e attuale opinionista di Delietta Gol su Prima Tv e TV Luna, ha espresso pesanti critiche nei confronti del tecnico Garcia in seguito alla partita contro l’Union Berlino.
Calaiò ha sottolineato l’inaspettato risultato ottenuto dai tedeschi, che venivano da dodici sconfitte consecutive e da cinque partite senza segnare. L’ex arciere ha lamentato un errore nella gestione della partita da parte del Napoli, evidenziando un momento chiave in cui, nonostante la squadra stesse vincendo, avrebbe dovuto difendersi meglio.
“Con l’Union Berlino un risultato inaspettato visto che i tedeschi venivano da dodici sconfitte consecutive e non segnavano da cinque gare. Li abbiamo fatti resuscitare noi. Un peccato perché il Napoli aveva in mano la partita ma poi ha preso quel gol da dilettanti. Credo che ci sia stato un errore nella gestione, perché stai vincendo e nelle preventive in quell’azione bisognava stare in tre. Ricordiamoci l’anno scorso quella rincorsa con il Sassuolo, c’era la fiducia di poter fare quella cosa”.
Il focus delle critiche di Calaiò è stato su Garcia, definendolo poco incline a leggere le partite in corso e mettendo in dubbio la sua capacità di comunicare con il gruppo. Calaiò ha sottolineato l’importanza dello spirito di gruppo nel vincere trofei e campionati, affermando che quest’anno sembra mancare rispetto alla stagione precedente.
“Garcia? A me non piace e ho paura che lui non legga le partite in corso. Il Pampa ha parlato di gruppo: i trofei, i campionati si vincono nello spogliatoio con l’unione gruppo e penso che quest’anno non ci sia lo stesso spirito di gruppo come l’anno scorso perché forse lui non comunica bene. Spalletti era un continuo parlare singolarmente con i giocatori, mentre magari Garcia prepara la partita a livello di gruppo. Poi Garcia parla di coraggio ma forse proprio lui con le sostituzioni ha dimostrato di non avere coraggio”.
Calaiò ha poi concluso: “Osimhen? Deve sempre giocare perché ti offre più alternative: puoi giocare in profondità, in contropiede, con i cross in area. Simeone? Non capisco il suo ingresso in campo all’80° minuto. Se Garcia vede Raspadori come unica alternativa a Osimhen allora la società che lo ha riscattato a fare? Raspadori? Per caratteristiche si può adattare a giocare con tutti ma deve giocare o da prima punta o da seconda punta e non da esterno”.