Il difensore azzurro domenica affronterà per la prima volta il club dove è cresciuto: dal settore giovanile alla fascia di capitano, storia di un legame speciale.
Sarà una domenica diversa per Alessandro Buongiorno. Il difensore del Napoli tornerà per la prima volta all’Olimpico Grande Torino da avversario, dopo quasi vent’anni vissuti in granata. Una data, quella del 1° dicembre 2024, cerchiata in rosso sul calendario sin dall’uscita del programma della Serie A.
Una storia d’amore iniziata nel 2007, quando Buongiorno, all’età di 8 anni, entra nel settore giovanile del Torino, coronando il sogno di ogni bambino tifoso granata. Un percorso che l’ha portato dalla Primavera alla prima squadra, con l’esordio in Serie A nell’aprile 2018 contro il Crotone. Dopo le esperienze in prestito al Carpi e al Trapani, il ritorno e la consacrazione: 109 presenze, la fascia da capitano e la chiamata in Nazionale.
“Il Torino è stato una parte importantissima della mia vita”, ha confessato a Cronache di Spogliatoio, “Sono stati 17-18 anni bellissimi, sono cresciuto come uomo e come calciatore”.
Il legame con il club granata emerge anche dal lungo messaggio d’addio ancora fissato sul suo profilo Instagram: “Guardo all’insù, chiudo gli occhi e ripenso all’inizio […] Mai scelta fu più giusta”. Un post che racconta la storia di un ragazzo diventato uomo sotto la Mole.
Prima di approdare al Napoli, Buongiorno ha rifiutato diverse proposte. Nell’estate 2023 era a un passo dall’Atalanta, ma scelse di restare: “La trattativa fra i club era molto avanzata”, ha rivelato, “ma non me la sentivo in quel momento: dentro di me sapevo che avrei potuto dare ancora qualcosa al Torino”.
Significativo anche il no alla Juventus, come ha spiegato il giorno della presentazione in azzurro: “Io sono cresciuto e ho giocato nel Torino, ho detto i nomi del Grande Torino a Superga. Mi sembrava di tradire in primis me stesso”. Una scelta di cuore, prima che di carriera.