Belen Rodriguez emozionata per la festa che Napoli ha riservato all’argentina di Messi per la vittoria del mondiale in Qatar.
Belen Rodriguez ha commentato i festeggiamenti di Napoli per la vittoria dell’Argentina ai mondiali. Buenos Aires e Napoli, divise da un oceano ma unite da un mito, quello immortale di Diego Armando Maradona. Dall’Obelisco di Buenos Aires ai quartieri spagnoli di Napoli, nel segno del Diez, il campione che voleva «diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires».
Impressionanti le immagini, le scene di festa, sotto il Vesuvio come sul Rio de la Plata. Cori, canti, balli, lacrime e fuochi d’artificio. Nella capitale argentina al termine dell’infinita finale centinaia di migliaia di persone si sono riversate nelle strade assolate dell’estate australe, all’ombra delle jacarande della centralissima Plaza de Mayo come nei più popolari barrios di periferia.
Belen Rodriguez, napoletana d’adozione, è rimasta folgorata dalla grande festa in città per la vittoria mondiale dell’Argentina: “È un sogno, ho sentito vicino Diego come tutti. Napoli per me è aria di casa, che orgoglio vedere tanti italiani tifare per l’Argentina”.
Argentina campione del Mondo, a Napoli esplode la festa -VIDEO
L’Argentina è campione del mondo e “a casa” di Maradona è festa grande:
Un fiume albiceleste si spostato verso Piazza Dante. Un altro è sceso per via Toledo e le strade del centro, si arrampica nei Quartieri Spagnoli fino a “Largo Maradona”, sotto il murale del Dieci. Olè, olè, olè olèèè, Diegooo, Diegooo: è festa per tutta la notte.
Argentini e napoletani erano praticamente indistinguibili, hanno bevuto e ballato insieme, si sono mescolato nello stesso abbraccio. La città era stata invasa già sabato sera da un esercito allegro di hinchas all ’estero, arrivati in migliaia da mezza Italia e soprattutto dal Sud.
Si sono coordinati sulla pagina Facebook Argentinos en Napoli, nei gruppi whatsapp e con il passaparola nei bar e nelle piazze. Ieri mattina il Comune ha smentito la notizia di un maxi schermo a Castel dell’Ovo, così centinaia di tifosi hanno ripiegato in una discoteca del Centro direzionale, The Wall, gli altri si sono sparpagliati nei bar del centro.
Napoli è un unico barrio, il livello alcolico si alza presto, i cori iniziano a mezzogiorno al ritrovo di piazza Dante e non si fermano mai fino al minuto 80 della partita, quando in 120 secondi Kylian Mbappe sembra cambiare la direzione di una finale che non aveva storia. Ce l’ha invece, eccome: una storia leggendaria. Succede di tutto: gioia, imprecazioni e fiato trattenuto ancora un’ora, tra supplementari e rigori. Poi l’ultimo boato e la corsa in strada.