Paolo Bargiggia parla dell’eliminazione dell’Italia dai Mondiali in Qatar, con l’annessa accusa al sistema e la scarsità di giovani. “Abbiamo settori giovanili pieni di stranieri e con il Decreto Crescita c’è la tendenza di riempire di più le squadre acquistando calciatori stranieri. L’esempio lampante è quello delle prime sei della classifica, in Italia, che non hanno un attaccante italiano. Ciò mette in difficoltà il Commissario Tecnico nel trovare giocatori bravi e all’altezza, quindi è stato un miracolo quello che abbiamo combinato agli Europei” dice Bargiggia.
Il giornalista poi aggiunge: “Poi, a livello, politico, la Nazionale viene vista dai club quasi come un fastidio e negli ultimi anni è stata usata dai club di Serie A per fare battaglia contro la Federcalcio. Ci sono guerre di potere, come ad esempio Lotito e De Laurentiis contro Gravina per l’indice di liquidità, che sarà inserito, per l’iscrizione ai campionati”. Sempre sull’eliminazione dell’Italia ha concluso: “Si era chiesto di fare uno stage posticipando l’ultima giornata di campionato, in maniera tale che Mancini potesse vedere di più i ragazzi – magari avrebbe fatto valutazioni diverse perché poi ha mandato in campo contro la Macedonia giocatori un po’ con le ‘gomme sgonfie’ come Insigne -, ma i club hanno detto di no. La risposta, secondo me, è un cocktail tra mancanza di regole, tutela dei calciatori italiani che partano dai settori giovanili, fino ad un discorso di contrapposizioni politiche, di guerra di potere, tra la Lega e la Federcalcio“.