Assurdo abisso chiama Giua: “Vai a rivederla al Var”, ma l’arbitro è irremovibile

C’è un retroscena sul rigore non concesso a Milik. Il Var abisso aveva consigliato l’arbitro Giua di utilizzare la tecnologia, consiglio non recepito.

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Donati atterra Milik in area di rigore con il punteggio di 1-2 per il Lecce. C’è ancora tutto il secondo tempo da giocare, la partita può cambiare. L’arbitro Antonio Giua vede l’azione ma giudica simulazione ed ammonisce Milik. Tutto normale, forse una svista, ma il direttore di gara decide di continuare a sbagliare quando il Var Abisso chiama Giua e gli consiglia di andare a rivedere tutto davanti al monitor di servizio del San Paolo. Alcuni minuti di conciliabolo – racconta Tuttosport- poi Giua decide di rimanere della sua posizione: “Ho deciso io“. Una decisione, appunto, che appare senza alcun senso. Perché non andare a vedere il Var? Perché restare con il dubbio quando dalla sala Var ti consigliano di andare a rivedere tutto? Domande a cui, ovviamente, non si avranno risposte.

Abisso chiama Giua al Var, rigore negato: la reazione del Napoli

La sconfitta con il Lecce non è frutto solo di un rigore non concesso. La squadra è ricaduto ha fatto almeno due o tre passi indietro. Lo sa anche Gattuso che non cerca alibi ed a fine gara critica i suoi. Impossibile però non commentare un rigore che appare netto: “Bastava andare al Var, proprio non capisco perché non l’abbia fatto“. Un concetto ribadito anche dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli che con signorilità e fermezza ha espressa la posizione della società: “E’ inaccettabile, bisognava andare al Var“. Parole che sono state ripetute da tifosi e addetti ai lavori, solo l’arbitro Giua ha deciso di restare sulla sua decisione. Nessun controllo Var, tutto deciso in una frazione di secondo. Eppure in Nba, non l’ultima lega del mondo, gli arbitri guardano per minuti interi le azioni che potrebbero cambiare una partita.

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