Alvino: “Il Napoli è nelle mani giuste, basta attacchi a Conte”

Il giornalista a Televomero affronta vari temi: dalla situazione arbitrale agli insulti a Politano, fino al mercato.


Carlo Alvino ha fatto il punto sulla situazione del Napoli durante la trasmissione “Terzo Tempo Calcio Napoli” in onda su Televomero. Il giornalista ha risposto con fermezza alle recenti critiche mosse a Antonio Conte: “Chi ha appena preso il patentino a Coverciano dimentica che la squadra è in ottime mani. Sento proposte incredibili per l’assenza di Buongiorno, ma ci penserà Conte come ha già dimostrato con Kvaratskhelia. Il calcio è un gioco semplice, e il mister lo sa bene”.

Particolarmente duro l’intervento sulla questione arbitrale, con riferimento alle ultime gare dell’Atalanta: “In Cagliari-Atalanta l’errore più grave è stato del VAR, era rigore netto. Gli errori continuano ad andare in un’unica direzione.

Quando vedremo aiutare il Venezia o il Como? Una volta ogni 40 partite? C’è una chiara sudditanza psicologica. Anche Atalanta-Udinese e la gara col Monza sono state una vergogna per il calcio italiano. E continuare a citare il rigore dato al Napoli a Empoli sta diventando come la storia di Mertens a Crotone”.

Sul caso Politano e gli attacchi social: “Chi insulta dietro una tastiera non è un tifoso, sono webeti nascosti dietro nickname. Il vero tifoso è tutt’altra cosa, rappresenta amore, passione e vicinanza alla squadra”.

Interessante l’analisi su David Neres: “Il suo punto interrogativo è sempre stata la discontinuità. Conte dovrà lavorare su questo aspetto, ma i segnali sono positivi. Vedere come rincorre gli avversari in fase di non possesso è incoraggiante. Se troverà continuità, avremo tra le mani un vero crack”.

Parole significative anche su Aurelio De Laurentiis: “Il presidente ha un atteggiamento autentico verso la città. Non è un caso la scelta delle location: la presentazione di Conte a Palazzo Reale, Garcia a Capodimonte, l’evento natalizio a Pietrarsa. La sua comunicazione valorizza la storia di Napoli per identità, non per convenienza. L’offesa che lo irrita di più è quando lo chiamano ‘romano’, un’etichetta che ha sempre respinto con forza”.

Infine, un’analisi approfondita sul caso Spinazzola: “L’infortunio di Buongiorno richiede un sostituto nel suo ruolo, inutile inventare soluzioni fantasiose. Negli ultimi cinque anni gli ‘scienziati’ del calcio si sono inventati di tutto, persino chiamare ‘braccetto’ un difensore. L’operazione Spinazzola porta la firma di Manna con l’avallo di Conte. C’erano grandi speranze, l’ho visto propositivo a Dimaro, ma l’involuzione è difficile da spiegare. È stata una scommessa di mercato che al momento non sta dando i frutti sperati“.

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