Ai vergognosi cori dei tifosi del Bologna che invocavano l’eruzione del Vesuvio, si contrappone il gesto di solidarietà dei napoletani.
Quello che doveva essere un momento di festa per il Bologna si è trasformato in una pagina decisamente triste. Durante i festeggiamenti al Dall’Ara per l’ultima partita casalinga e l’accesso alla prossima Champions League, alcuni tifosi felsinei hanno intonato cori a dir poco vergognosi nei confronti di Napoli.
“Vesuvio erutta” si è sentito più volte dagli spalti del Dall’Ara, in riferimento alle scosse di terremoto che stanno interessando l’area partenopea in questi giorni. Un’offesa gratuita e di pessimo gusto, che getta ombre su una tifoseria che invece in passato ha dimostrato ben altri valori.
Il contesto rende questi cori ancora più deprecabili. Napoli sta vivendo momenti di apprensione per le scosse telluriche, con la paura che possa accadere il peggio. Invece di mostrare solidarietà o quantomeno rispetto, questi presunti tifosi hanno scelto la strada dell’insulto gratuito e della maleducazione.
Un comportamento inaccettabile, che getta fango su una giornata che avrebbe dovuto essere di sola allegria per il Bologna. Questi soggetti non meritano palcoscenici europei, dai quali verrebbero giustamente respinti con sdegno.
Lo striscione dei napoletani
La realtà è che questi atteggiamenti offensivi nulla hanno a che vedere con il vero spirito del tifo calcistico, che al contrario dovrebbe unire e veicolare valori positivi. Ne è dimostrazione lo striscione “Forza Emilia Romagna” esposto dai napoletani durante la sfida dello scorso campionato contro il Bologna. I tifosi partenopei dimostrarono la propria vicinanza, in segno di solidarietà verso una regione colpita in maniera disastrosa dal maltempo.
Trova le differenze
Sull’argomento è intervenuto anche lo scrittore e giornalista angelo forgione che suio propri profili social ha scritto: ” I tifosi del Napoli a Bologna un anno fa, dopo l’alluvione in Emilia Romagna. Dedicato ai fessi tifosi felsinei che ieri, dopo le scosse di terremoto ai Campi Flegrei, invocavano la furia del Vesuvio. I napoletani, di fronte alle difficoltà, danno sempre lezioni di civiltà”.