Under 16, follia tra genitori: Rissa e insulti razzisti a Napoli

Un’atmosfera di tensione e violenza ha rovinato il match Under 16 tra Napoli e Parma. Dopo gli insulti razzisti di un giocatore ospite, i genitori sono venuti alle mani con rissa e un ferito.

Il calcio giovanile dovrebbe rappresentare un momento di sana passione e divertimento, purtroppo così non è stato domenica al campo Kennedy di Napoli durante Napoli-Parma Under 16. Quanto accaduto nel corso del match rischia di gettare un’ombra oscura su quella che avrebbe dovuto essere una bella giornata di sport.

Insulti razzisti e rissa tra i genitori

Tutto è iniziato nel primo tempo, con il Parma avanti 0-2 grazie ai gol di Diallo e Muto. In particolare, l’esultanza di quest’ultimo giocatore dopo il gol ha acceso la miccia della violenza. Secondo alcuni dirigenti presenti, l’attaccante degli ospiti avrebbe indicato in maniera provocatoria lo stemma del Parma verso la tribuna dei genitori del Napoli, accompagnando il gesto con insulti razzisti contro i napoletani.

A quel punto, i tanti genitori accorsi al Kennedy non sono riusciti a mantenere la calma e la situazione è tragicamente degenerata in una rissa senza esclusione di colpi. Diversi i coinvolti, tra cui un papà che avrebbe addirittura riportato la rottura del setto nasale per i violenti colpi subiti.

Giocatore del Napoli si unisce alla rissa

L’incredibile tensione della giornata non si è placata neanche con l’intervento dei Carabinieri per riportare la calma. Anzi, a un certo punto un giovane calciatore del Napoli ha addirittura scavalcato le transenne separandolo dal campo per unirsi alla rissa in corso tra i genitori.

Scene di pura follia e violenza gratuita, che nulla hanno a che fare con lo spirito sano e formativo che dovrebbe rappresentare il calcio giovanile. La partita era importante per le sorti del campionato Under 16, ma niente giustifica simili eccessi di violenza verbale e fisica.

Spetterà agli organi competenti far luce su quanto accaduto e prendere i dovuti provvedimenti per punire i responsabili di questi gravi fatti. Un pomeriggio che ha rovinato un bellissimo sport e che ci ricorda quanto ancora ci sia da lavorare per diffondere i valori positivi di rispetto e fair play.

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