Ultras, ricatto al Napoli: «Un piano per colpire De Laurentiis». L’ipotesi della Procura dopo gli scontri e l’ammutinamento delle curve.
La Procura sta ipotizzando un piano di ricatto ai danni della società calcistica SSC Napoli da parte degli ultras. Gli scontri avvenuti durante la partita di calcio e l’ammutinamento delle curve hanno fatto intendere che il tutto sia stato studiato per indebolire la squadra azzurra in un momento cruciale della storia di Champions e campionato.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano Il Mattino, gli ultras hanno imposto il silenzio a migliaia di tifosi, con un duplice obiettivo: dimostrare la propria forza in un momento in cui il mondo sportivo è concentrato sul Napoli, ma anche indebolire la società azzurra. La Procura ha iniziato a indagare sull’intera sequenza di eventi e ha ipotizzato accuse di violenza privata ed estorsione nei confronti di quanti non hanno potuto sostenere la propria squadra, ma anche nei confronti della stessa società.
La Digos, spiega il Mattino, ha individuato circa quindici capi ultrà che sarebbero stati coinvolti nella rappresaglia che si è consumata nelle ultime settimane, come accaduto contro la Lazio e contro il Milan. La società non ha concesso sconti ai teppisti e si è schierata dalla parte della Questura e del Comune di Napoli. La Procura sta investigando per cercare di capire quali siano le richieste degli ultras e cosa intendono ottenere dal presidente De Laurentiis. La tensione rischia di danneggiare la squadra in un momento cruciale della stagione e alcuni soggetti si sono detti pronti a rilanciare la sfida al Napoli di De Laurentiis anche in occasione dei prossimi appuntamenti di cartello.
Il clima di tensione che si è creato rischia di danneggiare la squadra in un momento cruciale della stagione, ma la società ha preso posizione contro gli ultrà e non è disposta a concedere nulla.